In Puglia e Basilicata
L'allarme
24 Aprile 2022
Donato Mastrangelo
MATERA - Nel 2018 il restauro dei dipinti murali nella chiesa del Santo Spirito, situata negli Ipogei di Piazza Vittorio Veneto fu reso possibile grazie ad un intervento di mecenatismo, autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, che ne consentì così il recupero. Ora si rende necessario intervenire con urgenza per salvare il ciclo pittorico dal degrado magari attuando una concertazione tra Il Comune di Matera e la Soprintendenza che possa coinvolgere anche l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro che ha proprio una sede distaccata nella città dei Sassi. L’immagine iconografica relativa a Santa Sofia è eloquente e denota il cattivo stato di conservazione dei dipinti dovuta alla cristallizzazione dei sali sulla parete di calcarenite al punto di determinare il distacco dei frammenti pittorici.
Il Cenobio benedettino della chiesa ipogea del Santo Spirito, già documentato nel 914, ha subito ampliamenti con la costruzione delle tre navate. I lavori per il recupero urbano della piazza eseguiti all’inizio degli anni Novanta, con la riapertura del Fondaco e il recupero del suggestivo quartiere sotterraneo che comprendeva abitazioni, botteghe, neviere, cisterne, pozzi e palombari, ha portato alla luce anche una torre aragonese, già interrata nel XVI secolo, e parte della stessa chiesa. Nelle navate superstiti sono presenti interessanti brani affrescati del XIII e XIV secolo, messi in luce dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici negli anni 1999-2000.
Questi dipinti raffigurano in basso a sinistra una piccola Crocifissione, sul primo pilastro San Vito che si sovrappone ad un altro dipinto, di cui è visibile la veste riccamente ornata di perle, mentre sul secondo pilastro è ritratta una scena sacra in cui sono rappresentati tre personaggi. Sul sottarco il dipinto raffigurante Santa Sofia e nell'abside frammenti di affresco. Gli affreschi in passato erano stati protetti con un pannello di plexigass per evitare atti vandalici ma nel corso degli anni si erano opacizzati. Era stato così necessario procedere alla rimozione delle lastre in plexigass insieme ai rispettivi supporti metallici che alteravano le caratteristiche della parete ed effettuare quindi l'intervento di manutenzione conservativa dei dipinti. Del restauro si era fatto carico l’imprenditore materano Massimo De Salvo. L’intervento conservativo era stato eseguito dalla ditta di restauro di opere d'arte Ocra srl (Opificio di conservazione e restauro di opere d'arte) di Rita Padula, Maristella Tarantino e Mariella Monteleone. Negli anni, però, la natura del fragile banco tufaceo e l’umidità hanno alterato lo stato degli affreschi. Per questo ora è necessario intervenire nuovamente.
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