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L'agonia del piccolo Andrea morto in piscina a Gallipoli: si indaga per omicidio colposo

L'agonia del piccolo Andrea morto in piscina a Gallipoli: si indaga per omicidio colposo

 
Redazione online

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L'agonia del piccolo Andrea morto in piscina a Gallipoli: si indaga per omicidio colposo

Il dolore della famiglia originaria di Depressa di Tricase ma residente in Liguria. Da chiarire la dinamica di quanto avvenuto domenica

Mercoledì 23 Luglio 2025, 15:20

Diventa omicidio colposo il reato al centro dell’inchiesta aperta a carico di ignoti dalla procura di Lecce per il caso del piccolo Andrea, il bambino di 7 anni di La Spezia morto ieri dopo tre giorni di coma. Il bimbo era stato soccorso domenica in una delle piscine di un parco acquatico di Gallipoli, trovato dal papà ormai privo di sensi. Inizialmente il reato ipotizzato era lesioni personali gravissime.

Questa mattina nel nosocomio salentino il medico legale Francesca Donno ha svolto una ispezione esterna sulla salma, al termine della quale il pm Simona Rizzo ha dato il nulla osta per restituire il corpo del piccolo alla famiglia. I funerali saranno celebrati domani pomeriggio a Depressa di Tricase, luogo d’origine della famiglia, in cui Andrea era nato.

La serata di ieri è terminata con la dolorosa notizia per la famiglia del bimbo, residente a La Spezia per via del lavoro del padre, militare della Marina militare. Una ventina di minuti prima delle 15, i medici e gli infermieri del reparto di Rianimazione dell’ospedale gallipolino «Sacro Cuore di Gesù» hanno avviato il cosiddetto periodo di osservazione. Una procedura sanitaria che, nei casi di assenza di vitalità cerebrale, prevede il monitoraggio delle attività del cervello per un arco temporale di sei ore. Purtroppo, l’esame della Tac effettuato in serata non ha evidenziato alcun miracoloso miglioramento. Nulla che abbia riacceso la fiducia.

Intorno alle 21 è stato infatti accertato il decesso encefalico del piccolo, in un momento straziante che ha coinvolto il personale sanitario e la comunità salentina, che aveva invece tifato affinché ai genitori di Andrea toccasse un lieto fine. È stato lo stesso direttore sanitario della struttura sanitaria della Città Bella, Giuseppe Garzia, a preannunciare nel primo pomeriggio di ieri l’avvio del protocollo per l’accertamento della morte encefalica, sebbene si confidasse nell’illusione di un improvviso miglioramento.

Ma quella giornata di vacanza con la famiglia si è trasformata in un incubo, con un bimbo finito per gioco nella parte alta della vasca: qui, senza appiedare e non sapendo nuotare, ha ingerito acqua ed è rimasto con bassi livelli di ossigeno nel sangue. Nonostante la disperata corsa verso l’ospedale e le manovre effettuate per mezzora, soltanto il cuore del piccolo ha ripreso a battere con regolarità. I danni neurologici, invece, si sono rivelati permanenti. 

Sono in corso degli approfondimenti investigativi, sin dai primi istanti successivi al tragico episodio, per fare luce sulla dinamica della morte del bimbo. Per tentare di fornire delle risposte a un padre e a una madre, ora rimasti soltanto con un vuoto e troppi dubbi. Gli agenti di polizia del commissariato di polizia, guidati dal dirigente Gabriele de Filippi, stanno infatti ascoltando i testimoni di quella mattinata per raccogliere elementi utili.

Non vi sono purtroppo videocamere di sorveglianza installate nelle vicinanze della piscina principale del parco divertimenti, quella in cui si è verificato l’episodio. 

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