Giovedì 25 Settembre 2025 | 23:52

Lecce, rincorsa con allarme rosso

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

Lecce non c’è tempo,  Giampaolo e Gotti quasi la stessa musica: sei sconfitte e zero vittorie

I pugliesi in zona retrocessione, Giampaolo sa che 6 punti potrebbero non bastare

Mercoledì 14 Maggio 2025, 13:37

LECCE - La situazione, per il Lecce, è da allarme rosso e la cosa non sorprende perché, da settimane, tutte le avvisaglie andavano in questa direzione. A lungo l’andamento lento dell’Empoli e del Venezia ha reso meno evidenti i problemi dei giallorossi, ma toscani e veneti hanno pian piano risalito la china, finendo con l’agganciare, gli uni, e superare, gli altri, Baschirotto e compagni. Adesso le chance di salvezza dei salentini sono appese ad un filo e passano innanzitutto dalla gara casalinga di domenica con il Torino. Con i granata servirà quella vittoria che manca dal 31 gennaio (a Parma). Al «Via del Mare», invece, l’ultimo successo risale addirittura al 15 dicembre e si riferisce al 2-1 ottenuto ai danni del Monza.

Il Lecce riuscirà a ritrovare la strada che porta alla conquista dei tre punti contro l’undici diretto da Vanoli? Se così non fosse bisognerà riporre del tutto in un cassetto il sogno di centrare quella storica terza salvezza di fila in massima serie per conquistare la quale, è il caso di sottolinearlo, servirebbe comunque un risultato utile anche nella trasferta sul terreno della Lazio, che manderà in archivio il torneo. I giallorossi possono riuscire a battere il Torino ed a strappare almeno una lunghezza (sperando che sia sufficiente per disputare quanto meno lo spareggio) sul campo dei biancocelesti capitolini? Nel calcio tutto può accadere, ma a patto che il Lecce riesca a dare di più di quanto ha messo in mostra negli ultimi tre mesi e mezzo. Se, come a Verona, dopo avere faticosamente segnato quel gol che, dati alla mano, non sembra essere nelle corde dei giallorossi, si incassa l’1-1 con l’ennesima distrazione nella propria area di rigore, diventa oltremodo improbabile ipotizzare di evitare il declassamento.

Prima della trentaseiesima giornata, il Lecce era fuori dalla zona rossa, mentre ora, a 180’ dalla fine del torneo, non è più così. Adesso c’è ben poco da perdere ed eventualmente molto da guadagnare. Il classico «braccino corto» è comprensibile averlo quando sta sfuggendo di mano ciò che si ha in pugno. Ma adesso il Lecce è in zona retrocessione, deve tornare ad essere sfrontato per tentare di ribaltare la piega decisamente negativa presa dall’annata agonistica.

Per avere qualche chance di riuscirci il team allenato da Giampaolo dovrà conquistare il bottino pieno con il Torino. Né serve soffermarsi sulla caratura degli avversari di turno. Per limitarci solo all’ultimo esempio, la Fiorentina è più quotata del Venezia, ma ha perso contro i lagunari.

Ferma restando l’enorme complessità della situazione di classifica nella quale si è cacciato il Lecce a due match dalla fine della stagione, si tratta di lottare per restare aggrappati ad una speranza sino agli ultimi 90’. I giallorossi troveranno questa forza in se stessi? Sapranno andare oltre i propri limiti? Riusciranno a gettare il cuore oltre l’ostacolo per presentarsi all’Olimpico ad affrontare la Lazio con la consapevolezza che, con una impresa clamorosa, potrebbero scrivere la storia? La risposta a questi interrogativi la avremo domenica, al termine della sfida con il «Toro».

A quel punto sarà anche possibile, in caso di vittoria, valutare con quali combinazioni di risultati, nel turno finale, il Lecce potrà centrare la permanenza, tenendo anche presente che, in caso di più compagini alla stessa quota-punti, i salentini sono in vantaggio nel computo degli scontri diretti con Empoli, Venezia, Parma e Verona, mentre sono in svantaggio con il Cagliari. Ma spingersi ad ipotizzare simili scenari appare azzardato.

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