Sabato 06 Settembre 2025 | 06:27

Frigole, l’estate si avvicina e incombe l’emergenza acqua: i problemi della marina leccese

 
Gaetano Gorgoni

Reporter:

Gaetano Gorgoni

Frigole, l’estate si avvicina e incombe l’emergenza acqua: i problemi della marina leccese

I residenti protestano ma le soluzioni sembrano ancora lontane. E aumentano con l’arrivo di chi ha in zona la seconda casa

Domenica 27 Aprile 2025, 15:22

FRIGOLE - «Noi residenti di Frigole siamo molto preoccupati: ci prepariamo a un’estate senz’acqua», confida Pinuccio Rizzo, che da anni raccoglie le doglianze di molti abitanti della zona per trasferirle ai consiglieri di Palazzo Carafa. I problemi della marina leccese aumentano con l’arrivo di chi ha la seconda casa. C’è solo un filo d’acqua che passa dai rubinetti: già al primo piano è difficile che arrivi un flusso normale.

«È un problema annoso che le istituzioni devono impegnarsi risolvere una volta per tutte - sollecita Antonio Rotundo - Non è più rimandabile un importante intervento infrastrutturale». L’Arif aveva alcuni progetti per l’ammodernamento della rete che non sono stati finanziati con i fondi di coesione: è stata un’occasione persa.

Dopo 50 anni, l’acquedotto rurale delle marine leccesi è un disastro: un colabrodo che fa perdere l’80% dell’acqua che lo attraversa. È ormai emergenza: la rete che si estende per circa 30 chilometri è obsoleta, con diametri ridotti, ma anche con tratti non posizionati su rete stradale e ostacolati dalle radici di pini secolari.

L’Aqp fornisce acqua tramite due prese che si trovano sulla Lecce-San Cataldo e nel centro di Frigole: nell’ultima Commissione controllo è emerso che solo nel 2024 sono stati erogati 340mila metri cubi di acqua, una quantità enorme che in buona parte viene dispersa nella terra. Con la stessa quantità d’acqua si copre il fabbisogno di un abitato pari a 5000/6000 persone, secondo i vertici Aqp, mentre a Frigole non si copre il fabbisogno di molti meno residenti. La rete deve essere ristrutturata con urgenza.

«Ci consigliano di mettere l’autoclave, che costa 700-800 euro, ma che non risolve i guai, perché l’acqua è poca – chiarisce uno dei residenti - Le caldaie vanno sempre in blocco per mancanza di pressione. Quest’anno hanno ridotto il flusso per risparmiare sugli invasi, ma una comunità come noi non può restare così senz’acqua. Siamo circa 3200 sul litorale, ma l’estate diventiamo almeno il doppio».

L’Aqp ha consigliato ai residenti di allacciarsi alla linea dell’acquedotto (che comporta comunque spese importanti). «Non possiamo seguire il consiglio, non per mancanza di buona volontà, ma perché non c’è la fogna e dovremmo farne una noi, di quelle ecologiche e non allacciate al Comune, che dovremmo manutenere con l’autospurgo ogni due mesi, senza contare permessi da chiedere e tanto altro. Non tutti se lo possono permettere e non tutti lo possono fare. Il Comune dovrebbe mettere in funzione la rete fognaria che è già stata fatta, ma manca l’intervento infrastrutturale».

Intanto, si va avanti con Acquedotto che immette acqua in quantità rilevanti, a volte aumentando i flussi, Arif fa spallucce sulla dispersione della rete obsoleta, ma gli anni passano e tutto resta fermo, con gli stessi problemi di sempre.

«Purtroppo è una vicenda che possono risolvere solo Aqp e Arif - chiarisce il vicesindaco Roberto Giordano Anguilla - Cercheremo, per quanto di nostra competenza, di sollecitare le istituzioni competenti». Servono i fondi per un importante intervento su tutta la rete, ma per ora non ci sono.

«Vorremmo non essere cittadini di serie B: abbiamo diritto agli allacci di acqua e fogna come tutti», sostengono i residenti. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)