LECCE - «Siamo in dirittura d’arrivo», hanno spiegato i responsabili dei lavori alla sindaca Adriana Poli Bortone, che ieri mattina si è presentata nel cantiere «ex Massa» in compagnia del vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici, Roberto Giordano Anguilla, e del capo dell’Ufficio di Gabinetto, Angelo Tondo. Bisogna avere ancora un po’ di pazienza, ma è quasi fatta: i parcheggi saranno pronti entro 12 mesi. 468 stalli auto nel cuore di Lecce (due parcheggi in più rispetto al progetto iniziale), poi la piazza con le alberature, i box del mercato, il bar, il ristorante, la tettoia Liberty e tanti uffici pronti ad essere occupati.
«Non lo immaginavo nemmeno io così grande - si meraviglia la sindaca Adriana Poli Bortone - Vedere tutto l’insieme di questo complesso è veramente spettacoloso. Cambierà il volto del quartiere con una struttura che sarà al servizio della città». La tettoia Liberty, che sarà montata frontalmente, ricucirà quello che era il senso urbanistico di Lecce, secondo la prima cittadina: «Una città moderna con un elemento di fine ‘800, che ricorda la sua prestigiosa storia architettonica. La struttura offrirà i box per gli esercizi commerciali, quindi dovremo vedere se alcuni commercianti, che si sono spostati a Settelacquare, vorranno fare ritorno in questa zona. Naturalmente gli spazi saranno messi a bando, con diritto di prelazione per chi ha ricevuto la promessa (anni fa) di poter tornare qui. Questo quartiere sarà un fiore all’occhiello di Lecce: sono particolarmente felice perché questo progetto è cominciato nel 2005, nel mio secondo mandato. I progettisti mi hanno ricordato che abbiamo dato il via libera all’opera pubblica nell’ultimo consiglio comunale di quell’anno. È un orgoglio, un piacere, poter vedere che dopo tanto tempo portiamo a termine questa importante struttura».
Oggi un “buco urbano” che ha tormentato i residenti e i visitatori per quasi due decenni diventerà un «fiore all’occhiello della città» (come lo ha definito la prima cittadina). I lavori potevano essere finiti in cinque anni, come ha spiegato l’ingegnere Sergio De Nuzzo, ma le continue richieste di scavi della Soprintendenza e di messa in luce delle fondamenta di una chiesa ormai cancellata completamente, hanno fatto dilatare i tempi fino a raggiungere il record di vent’anni di cantiere. Ieri mattina erano presenti i figli dei costruttori, oggi uomini adulti, alcuni con prole: quando tutto è cominciato erano bambini. Il braccio di ferro degli scavi è ormai acqua passata: il dialogo con la Soprintendenza è aperto per il montaggio della tettoia liberty. Adesso tutti premono sull’acceleratore.
Il vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici, Roberto Giordano Anguilla, esalta l’importanza di un’opera pubblica strategica per Lecce: «Tra un anno saranno consegnati ai leccesi centinaia di parcheggi e potrà migliorare anche la viabilità cittadina. Siamo allo sprint finale. Quest’opera pubblica avrà un impatto importantissimo per il turismo e per le nostre strutture ricettive. Entro un paio d’anni tutte le altre opere saranno pronte, ormai non ci sono più ostacoli davanti a noi». De Nuzzo ha ricordato la complessità di un progetto, che nasce in un’area già strutturata ponendo l’accento sugli sforzi che sta facendo il privato per recuperare il tempo perduto: «In un paio di mesi completeremo le strutture e poi cominceremo con le rifiniture. Con la Soprintendenza ora va meglio grazie all’architetto Catalano: stiamo dialogando per montare la tettoia, anche se alcune strutture non sono al meglio, anzi non sarebbero idonee. Abbiamo fatto delle proposte per sistemare tutto». La storia si sta concludendo a lieto fine, ma non manca una certa amarezza da parte dei privati per gli anni perduti, come sono state perse tante opportunità economiche per la città.