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Allarme nella zona 167 di Nardò, cede il solaio di un’abitazione: «La Regione faccia di più»

 
Stefano Manca

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Stefano Manca

Allarme nella zona 167 di Nardò, cede il solaio di un’abitazione: «La Regione faccia di più»

Fortunatamente nessun danno subìto dall’anziana che riposava ma la vicenda ha tuttavia riaperto la questione del degrado nelle case popolari

Giovedì 27 Marzo 2025, 15:10

NARDÒ - Crolla il solaio di un alloggio popolare, si sfiora la tragedia e l’amministrazione comunale “punge” la Regione Puglia. L’episodio risale alla notte tra sabato e domenica scorsi quando in zona 167 si è staccata una parte dell’intonaco del soffitto di un’abitazione. Fortunatamente nessun danno subìto dall’anziana che riposava ma la vicenda ha tuttavia riaperto la questione del degrado nelle case popolari.

«Questi alloggi - premette il consigliere comunale delegato alle Periferie Pierpaolo Giuri - non sono di proprietà del Comune ma di Arca Sud Salento, responsabile della loro gestione e manutenzione. Tuttavia gli inquilini spesso si rivolgono a noi e per quanto possibile ci mettiamo a disposizione, facendo da collante con l’ente gestore e gli amministratori di condominio. Negli anni - prosegue Giuri - l’amministrazione comunale ha contribuito a sbloccare diversi cantieri offrendo sostegno e onorando le proprie incombenze, ma sappiamo bene che ci sono ancora palazzine che necessitano di ristrutturazioni complete e tantissimi piccoli interventi che, purtroppo, non trovano sempre una risposta tempestiva. Arca Sud Salento non è negligente, ma può intervenire solo nei limiti delle risorse disponibili, e purtroppo la carenza di fondi è un problema strutturale».

Poi la stoccata alla Regione Puglia, alla quale, sottolinea l’esponente di maggioranza al Comune di Nardò, «chiediamo di dare più attenzione ai quartieri popolari e di intervenire con maggiore rapidità». Nel frattempo il Comune ricorda di aver intercettato fondi per demolire e ricostruire gli alloggi comunali di via Crispi e via Duca d’Aosta ma il problema rimane, appunto, soprattutto per gli edifici di proprietà regionale. «Se venissero recuperati e assegnati ai legittimi cittadini in graduatoria - conclude Giuri - si risolverebbe un problema molto serio per la nostra comunità».

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