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Lecce, i mercati nelle mani degli abusivi e il Comune non incassa i canoni

 
Gaetano Gorgoni

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Gaetano Gorgoni

Lecce, i mercati nelle mani degli abusivi e il Comune non incassa i canoni

Allarmanti i dati dell’evasione specie fra gli ambulanti di piazza Libertini. La dirigente: «Controlli con le forze dell’ordine l’unica soluzione»

Martedì 04 Febbraio 2025, 12:59

LECCE - «I dati degli incassi dei mercati sono sconfortanti. In piazza Libertini l’evasione è pari al 93,97%: l’incasso totale del 2024 ammonta solo al 6,3% (nel 2020 circa il 13%, il 12,52% nel 2022 e l’8,47% nel 2023). Va meglio il mercato bisettimanale, ma anche lì, nel 2024, gli incassi sono bassissimi: 28,66% in relazione alle somme dovute per ottenere quelle postazioni». La dirigente Dogre, Giulia Ingletto, a capo della società che si occupa di riscossione tributi e accertamenti per il Comune di Lecce, ha fotografato con queste parole la situazione dei mercati leccesi, che ha definito «più che allarmante». La crisi economica riflesso del Covid e l’abusivismo dilagante hanno ridotto sempre di più gli incassi comunali per l’esercizio del commercio nelle aree pubbliche destinate ai mercati.

La commissione Bilancio, ieri mattina, si è riunita a Palazzo Carafa per esaminare gli introiti mercatali e per trovare la soluzione più favorevole possibile per i commercianti, affinché si possa permettere a tutti di regolarizzare le posizioni debitorie.

L’assessore ai Tributi, Maria Luisa Greco, ha spiegato di aver aperto un dialogo con gli esercenti per ripristinare la situazione di legalità e per consentire a tutti di rientrare con l’istituto del «ravvedimento operoso»: «Il mio intento è di intervenire in maniera incisiva, coordinandomi con gli assessorati competenti, per incassare le somme dovute». Il presidente della commissione bilancio, Oronzino Tramacere, si dice colpito da una percentuale così bassa di contribuzione da parte dei commercianti di piazza Libertini e chiede di trovare una soluzione indolore per convincerli a pagare. La dirigente della Dogre ha chiarito che dopo il Covid la riscossione è stata sempre più lenta: «La situazione è inquinata da soggetti non autorizzati. I commercianti in regola lamentano una concorrenza sleale da parte di chi non paga il tributo e sosta con la propria attività in una zona non autorizzata». Il dito è puntato contro alcuni spuntisti: vengono definiti così gli operatori che pur avendo l’autorizzazione all’esercizio del commercio ambulante non possiedono la concessione per stare in una zona precisa del mercato, ma di volta in volta dovrebbero pagare per coprire i posti rimasti liberi. «Non pagando le tasse, questi soggetti possono permettersi di vendere a prezzi più bassi - continua la dirigente Ingletta - Il problema è annoso: il controllo può essere efficace solo se c’è all’ingresso e all’uscita. Non voglio fare discriminazioni, ma sappiamo che le persone che frequentano il mercato molto prima di pensare agiscono e creano disagio a noi che non abbiamo poteri di polizia, ma siamo solo lì per riscuotere. Spesso è faticoso e si arriva a situazioni pericolose. Negli anni abbiamo avuto episodi per i quali, per evitare il peggio, ci siamo dovuti allontanare, durante i controlli di routine. C’è spesso il commerciante più testa calda che decide di mettere in campo azioni non civili». Per la dirigente Dogre è necessario l’intervento della polizia municipale e dei carabinieri per garantire legalità. Solo i controlli in compagnia delle forze dell’ordine possono funzionare, «perché la situazione è pericolosa», secondo Giulia Ingletto. Alcuni sono nullatenenti e ignorano le multe. «Gli abusivi in piazza Libertini sono troppi - spiega la dirigente - I commercianti lamentano problemi di crisi economica e costi troppo onerosi, per loro il ravvedimento operoso è l’unica strada: un accertamento per l’anno 2024 li metterebbe in grande crisi».

Non sarà facile ripristinare la legalità nei mercati con un numero di agenti della polizia locale insufficiente: a Palazzo Carafa vogliono convincerli con le buone.

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