LECCE - Le polemiche sull’utilità dell’organizzazione per dipartimenti (che implicano compensi in più per i direttori), come quello di chirurgia leccese, rischiano di finire in tribunale. A mettere fuoco alle polveri ci ha pensato mercoledì la trasmissione «Fuori dal Coro» di Rete 4, che ha puntato il dito sull’Asl leccese parlando di «dipartimenti fantasma». Il presidente dell’Ordine dei medici, Donato De Giorgi, è intervenuto in trasmissione per confermare che le riunioni sono rare.
«Non compete a me dire se questi dipartimenti funzionano: posso solo precisare, per esperienza diretta, che le riunioni non sono mensili: ne ricordo tre in totale», ha puntualizzato ieri l’ex primario di Gallipoli, oggi in pensione. La giornalista di «Fuori dal Coro» ha evidenziato anche l’assenza dei verbali delle riunioni «che si dovrebbero svolgere ogni mese».
Il direttore del dipartimento di Chirurgia, Marcello Spampinato, però, non ci sta e ha deciso di portare la questione in tribunale con il suo avvocato, Angelo Medico, per respingere con fermezza le accuse e ribadire i «successi ottenuti dal Dipartimento di chirurgia oncologica salentina sotto la sua guida». «Basta pensare all’introduzione dell’innovativo sistema per intensità di cure applicato nei vari ospedali afferenti al dipartimento che ha consentito di incrementare il numero di interventi con contestuale abbattimento delle liste d’attesa e della mobilità passiva - scrive il legale - Risultati verificabili sul sito del Programma Nazionale Esiti del Ministero della Salute per il 2023 e anche 2022».
Il programma diretto da Mario Giordano, nella rubrica “Ladri di Salute”, ha criticato le lungaggini dovute alle liste d’attesa partendo dal caso di una signora brindisina che si era rivolta all’Asl leccese per un’operazione. «Addominoplastica non si può fare - ricordano dal reparto di Chirurgia - La signora aveva un’impegnativa sbagliata. La chirurgia plastica non si può fare».
La gestione dei reparti di chirurgia di Casarano e Gallipoli portata avanti da Spampinato ha permesso di tenere testa a una cronica carenza di personale al “Ferrari”, in accordo con la nuova primaria ad interim Stefania Romano, grazie a una nuova impostazione in cui sono state affidate le operazioni di minor complessità o programmabili al nosocomio casaranese, in modo da non far saltare gli interventi programmati e velocizzare le liste d’attesa (inoltre, i chirurghi “itineranti”, inviati da Lecce, hanno coperto molte falle).
Secondo l’avvocato Medico, negli ultimi cinque anni, il direttore Spampinato ha rispettato scrupolosamente i protocolli aziendali, contribuendo a elevare il prestigio del reparto con risultati definiti «eccellenti e di palmare evidenza». Secondo il chirurgo, è inevitabile rivolgersi alla magistratura per difendere il proprio operato da polemiche che mirano a screditarlo.
La frecciatina a De Giorgi, che faceva parte del dipartimento di Chirurgia, non è nemmeno tanto velata: l’avvocato Medico denuncia «tentativi di screditare l’operato del dottor Spampinato da parte di figure che non accetterebbero il successo raggiunto dal reparto». «Qualcuno, relegato a ruoli meramente onorari - incalza il legale per conto del suo assistito - tenta vanamente di minare la credibilità di un intero reparto che, fino all’arrivo del dottor Spampinato, non aveva raggiunto simili traguardi». L’avvocato del direttore di chirurgia annuncia l’intenzione di procedere legalmente con denunce-querele nei confronti di coloro che ritiene responsabili di questa situazione.