LECCE - Che fine faranno i cippi funebri, i monumenti votivi e le pietre miliari che si trovano lungo la statale 275 dopo l’avvio dei lavori? Lo abbiamo chiesto direttamente ad Anas, che ha assicurato sulla loro conservazione rivolgendo anche un appello alle famiglie delle vittime della strada.
La statale che collega Maglie a Santa Maria di Leuca è da poco diventata un cantiere, con l’obiettivo di renderla più larga, più moderna e sicura per gli automobilisti. È già partito il primo stralcio del primo lotto, compreso tra la zona industriale di Melpignano e il territorio di Scorrano.
I lavori su altri due stralci funzionali del primo lotto, prima di essere avviati attendono il pronunciamento del Tar (ne riferiamo a parte), mentre per il secondo lotto i tempi di cantierizzazione sono ancora lunghi.
La ditta incaricata ha già provveduto a recintare tutta l’area di cantiere tra Melpignano e Scorrano, dove la sede stradale sarà allargata, e sta procedendo con le escavatrici a estirpare la vegetazione presente e successivamente darà il via alla bonifica preliminare da eventuali ordigni bellici con l’uso di metal detector.
A un occhio attento, però, non può sfuggire la presenza di alcuni manufatti che in un modo o nell’altro sono legati alla storia stessa di quella che è definita la «strada maestra» del Sud Salento, nata nel 1937.
Partiamo dai cippi funebri. Purtroppo, nel corso dei decenni le morti sulla statale 275 sono state decine e decine. Mazzi di fiori legati al guard-rail, oppure la piantumazione di alberelli hanno fatto da corollario. In alcuni casi i familiari hanno voluto ricordare la scomparsa dei propri cari costruendo un piccolo cippo funebre in pietra leccese, in roccia o in marmo, dal duplice valore: da un lato per ricordare l’evento tragico segnando il luogo esatto dell’impatto, dall’altro per rappresentare un monito per gli altri automobilisti. Nel primo lotto del cantier ci sono lapidi a Muro Leccese, Scorrano e Nociglia, per fare degli esempi. Molte altre si trovano nel secondo lotto.
C’è poi il monumento alla Madonna sullo svincolo per Botrugno, incrociando la strada provinciale 308. Si tratta di un cippo in pietra naturale posizionato da un privato all’interno dell’aiuola spartitraffico, su cui è collocato il simulacro della Vergine.
Infine le pietre miliari, che per chi viaggia in direzione sud rappresentano sulla destra una guida nell’itinerario. Cippi lapidei anch’essi, realizzati in pietra calcarea dura nel 1937, su cui sono incisi i chilometri di distanza da Maglie. Le pietre miliari si accompagnano ai cippi ettometrici, di dimensioni più piccole, che segnano le distanze sui 100 metri. Non ne sono rimasti granché, sia per i diversi lavori stradali compiuti sulle banchine in diverse riprese, sia per fortuiti tamponamenti oppure per interventi di sfalcio con macchine trinciatrici che possono averli frantumati. Qualche cippo ettometrico si trova ancora tra Scorrano e Montesano Salentino (nel tratto a due corsie, perché in quello a quattro scomparvero già in fase di ampliamento negli anni ‘80), molte più pietre miliari sono state conservate lì dove la statale entra nei centri abitati.
«Nel caso dei cippi funebri e dei monumenti siamo di fronte a installazioni che sono state tollerate nel corso dei decenni ma che, per motivi di sicurezza, ora dovranno essere rimosse - spiega il capo compartimento Anas di Bari, l’ingegnere Vincenzo Marzi - ovviamente avremo cura di evitare la loro distruzione. Verranno tutti trasferiti in un deposito e, su richiesta delle famiglie, verranno riconsegnati».
Per il monumento di Botrugno si sta cercando una soluzione per il ricollocamento ai margini della futura sede stradale, una volta che saranno ridelineati i confini dei terreni espropriati. Nelle prossime settimane dovrebbe essere contattato il comune interessato dal tracciato per discutere anche su questo aspetto.
Le pietre miliari e i cippi ettometrici, di proprietà di Anas, saranno raccolti e custoditi in deposito, per una destinazione che però deve essere ancora individuata (potrebbero essere adottati da qualche associazione o ente).
«La nuova statale dovrà essere richilometrata a fine lavori - annuncia Marzi - con strumenti molto più precisi di quelli usati anticamente. Ovviamente la posizione delle pietre miliari non sarà più corrispondente. In ogni situazione, sia che si tratti di testimonianze di vittime della strada che di elementi diversi, come quelli devozionali, useremo la massima accortezza possibile. Con la nuova statale, che sarà recintata ai bordi per evitare l’attraversamento di animali - avverte infine il capo compartimento Anas - non sarà più possibile posizionare nulla, proprio per gli aspetti legati alla sicurezza».