Lunedì 08 Settembre 2025 | 04:24

Ruffano, tranciati cavi photored sulle orme di «Fleximan», il «vendicatore dei multati»

 
Redazione online

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Ruffano, tranciati cavi autovelox sulle orme di «Fleximan», il «vendicatore dei multati»

In Veneto il fenomeno ha spopolato: danneggiare e manomettere i rilevatori di velocità per difendere gli automobilisti

Giovedì 25 Gennaio 2024, 16:01

26 Gennaio 2024, 09:14

RUFFANO – Ignoti vandali prendono di mira un photored forse per emulare «Fleximan», come è stato ribattezzato chi sta facendo strage di autovelox in Veneto.
L’eco mediatica dei numerosi autovelox distrutti in provincia di Padova (probabilmente ad opera di più persone) potrebbe aver «contagiato» qualcuno anche nel Salento, dove è stato messo fuori uso un palo per la segnalazione delle infrazioni a un semaforo che si trova lungo la strada provinciale 362 (ex statale 476 di Galatina), in direzione di Santa Maria di Leuca.
L’autore del gesto balordo, ha tranciato i cavi elettrici di alimentazione e sul caso stanno indagando sia i carabinieri della stazione cittadina che gli agenti della polizia locale. Da quanto è dato di sapere, le forze dell’ordine in queste ore starebbero visionando i filmati di alcune telecamere di videosorveglianza che si trovano nella zona e non è escluso che possano fare presto luce sulla vicenda.

Il danneggiamento risalirebbe alla scorsa settimana e ad accorgersi del blackout sono stati i responsabili di una ditta esterna che monitora i flussi delle apparecchiature, che in questo caso hanno riscontrato alcune anomalie nella rilevazione dei dati. Durante un sopralluogo avvenuto l’altro ieri c’è stata la scoperta dei cavi tagliati.
Il photored era stato installato su richiesta della polizia municipale, poiché quel tratto di strada è sottoposto a un intenso traffico veicolare e in passato non sono stati pochi gli incidenti, anche a causa del mancato rispetto della normativa sulla velocità prevista dal Codice della strada.

Da parte dell’Amministrazione comunale, ci sarebbe l’impegno a ripristinare il dispositivo a breve, proprio per garantire la sicurezza degli automobilisti messa a repentaglio da un gesto compiuto, forse, per ottenere un immeritato plauso.
Sul caso è intervenuto anche lo Sportello dei diritti attraverso il responsabile Giovanni D’Agata. «Evidentemente, pure essendo gesti esecrabili, costituiscono un campanello d’allarme in merito al malcontento della cittadinanza colpita da balzelli di ogni tipo, tra cui le multe a raffica che vanno a incidere nei già esausti bilanci familiari. Quanto accade ormai sta diventando un fenomeno generalizzato che ci invita a riflettere sulle modalità di rilevazione delle infrazioni che, come diciamo da anni, sono percepite più come strumenti per fare cassa che come apparecchi di controllo della circolazione stradale».
Di opposto parere chi ha dovuto piangere vittime a causa della velocità.

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