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Vandali danneggiano presepe in chiesa a Taurisano, il parroco risponde

 
Mauro Ciardo

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Mauro Ciardo

Vandali danneggiano presepe in chiesa a Taurisano, il parroco risponde

«Caro fratello mio, ti voglio bene, nonostante tutto»: la lettera di don De Marco insieme ad alcuni dolcetti davanti alla casa del presunto responsabile

Martedì 02 Gennaio 2024, 09:47

TAURISANO - Una baby gang distrugge le decorazioni del presepe in chiesa e il parroco deposita una lettera con alcuni dolcetti davanti all’abitazione del presunto “capo”.

Un gesto eclatante quello fatto agli sgoccioli del vecchio anno dal neo parroco don Gionatan De Marco, da settembre alla guida della parrocchia nella chiesa della Trasfigurazione.

Il giovane sacerdote, che tra l’altro è il direttore generale dei “Cammini di Leuca”, l’ente che promuove i percorsi a piedi alla scoperta degli itinerari di fede nell’estremo Salento, insieme ad alcuni volontari aveva allestito una scena del musical “Il Gobbo di Notre Dame” in chiesa, arricchendola con alcune stelle che penzolavano dal soffitto.

Sulle stelle decorative erano scritti i nomi di persone chiamate “miracoli”, ma un gruppetto di ragazzi aveva deciso di strapparle e farle cadere a terra.

Stando alla denuncia diffusa via social sulla pagina Facebook della parrocchia, la piccola banda sarebbe entrata nel luogo sacro forzando la porta di ingresso e, dopo aver compiuto il gesto vandalico, si sarebbe messa a giocare e cantare davanti ad alcune persone che hanno poi riferito le loro identità al sacerdote.

Per lui è stato facile individuare il presunto leader e, armato di una lettera scritta di proprio pugno, accompagnata da un pasticcino natalizio, si è recato presso la sua abitazione con l’intenzione di dare un segnale conciliante e distensivo. Non avendo trovato nessuno ha lasciato la missiva sull’uscio, diffondendola però sui social con lo scopo di sensibilizzare tutti.

«Il gesto che hai avuto l’idea di mettere in atto - ha scritto il parroco - racconta ancora una volta il tremendo bisogno che hai di essere riconosciuto prezioso e di essere accompagnato a cercare le risorse più belle che porti dentro, per ogni sogno soffocato che ti urla dentro».

L’approccio non poteva essere diverso perché don Gionatan è uno che con i giovani ci sa fare. Nel 2017 fu il cappellano delle squadre olimpiche nazionali in Corea del Sud (nel 2021 le accompagnò a Tokio in Giappone nella stessa veste) e nel 2018 venne nominato direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza episcopale italiana. L’anno scorso venne nominato assistente ecclesiastico nazionale del Centro turistico giovanile.

«Caro fratello mio - prosegue il testo della lettera - ognuna di quelle stelle ti si accenda dentro, ti inizi a brillare nella mente e nel cuore, perché tu ti accorga di quanti anti-miracoli stai producendo con ogni tuo gesto spavaldo e ti venga finalmente fame di miracoli veri, di vita vera, di felicità vera. Ti auguro che ti venga meno il sonno fin quando ciò non accada! Solo allora la vita dolce, rappresentata dai dolci che ti porto in dono, finirà di essere per te amara. Ti voglio bene, nonostante tutto».

Don Gionatan non è nuovo a queste modalità di sensibilizzazione. A novembre, dopo alcuni episodi di vandalismo, diede vita a un flash mob in paese molto partecipato dalla popolazione.

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