Lunedì 08 Settembre 2025 | 02:45

Specchia, uccise il fratello e lo gettò in un pozzo: sarà giudicato in abbreviato

 
Angelo Centonze

Reporter:

Angelo Centonze

Specchia, uccise il fratello e lo gettò in un pozzo: sarà giudicato in abbreviato

L’omicidio è avvenuto il 25 marzo scorso. Il cadavere venne recuperato in una cisterna, in località Fontanelle. La sorella ha chiesto un risarcimento di 250mila euro

Giovedì 30 Novembre 2023, 13:13

SPECCHIA - Sarà giudicato con il rito abbreviato, l’agricoltore accusato di avere ucciso a bastonate il fratello per un serbatoio tagliato.

Nella mattinata di ieri, il gup Marcello Rizzo ha accolto l'istanza della difesa per Nicola Scupola, 70enne di Specchia. Gli avvocati Cristiano Solinas e Sergio Annesi, hanno chiesto ed ottenuto il giudizio abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo), poiché l'ipotesi di reato contestata a Scupola non rientra tra quelle punibili con l’ergastolo.

L’imputato risponde dell’accusa di omicidio con il dolo d’impeto, aggravato dal rapporto di parentela con la vittima.

Il processo con il rito abbreviato si terrà il 21 febbraio del 2024, dinanzi al gup Rizzo. In quella data, vi sarà la discussione delle parti (accusa e difesa) e poi dovrebbe arrivare la sentenza del giudice.

Intanto, la sorella della vittima, il 78enne Vincenzo Scupola, si è costituita parte civile con l'avvocato Flavio Santoro, chiedendo un maxi risarcimento di 250mila euro.

I fatti risalgono al 25 marzo scorso, quando un cadavere è stato rinvenuto in una cisterna sulla strada comunale Fontanelle a Specchia, dai Vigili del Fuoco. Si trattava del corpo senza vita di Vincenzo Scupola, 78enne di Specchia.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Nicola Scupola dopo essersi recato sul suo fondo agricolo per chiedere spiegazioni al fratello Vincenzo (proprietario di un fondo agricolo vicino al suo) circa il taglio di un serbatoio d’acqua presente sul terreno, aggrediva il fratello e, utilizzando un bastone e delle pietre, lo colpiva più volte sul viso e sulla testa, facendolo cadere in una cisterna di raccolta dell’acqua piovana e causando così la sua morte.

Nel corso dell’udienza di convalida del fermo, richiesto dal pm Simona Rizzo, titolare dell’inchiesta, Nicola Scupola, interrogato nel carcere di Borgo San Nicola dal gip Sergio Tosi, ha affermato di essersi difeso dal tentativo di strangolamento da parte del fratello Vincenzo, il quale sarebbe caduto accidentalmente nella cisterna.

Secondo il gip, tale versione dei fatti risulta inattendibile e incompatibile con la tesi della legittima difesa. Attualmente, Nicola Scupola si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, poiché il gip, accogliendo l’istanza della difesa, ha revocato la misura del carcere, per incompatibilità con l’età e le condizioni di salute dell’uomo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)