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Il Salento invecchia ma la spesa farmaceutica resta invariata

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

Il Salento invecchia ma a Roma non se ne accorgono

Il budget non cambia malgrado l'aumento degli anziani. Il mantra che perseguita la sanità continua ad essere quello dei risparmi

Domenica 19 Novembre 2023, 13:28

Il Salento invecchia, cosa nota, ma Roma non se ne accorge e il budget per la spesa farmaceutica non ne tiene conto rimanendo desolatamente invariato e perciò regolarmente sforato. Il mantra che perseguita la sanità continua ad essere quello dei risparmi, ma sulla spesa farmaceutica si continua a sforare per effetto dell’aumento della popolazione anziana che porta con sé l’aumento di patologie croniche e quindi di maggiore necessità di assistenza e cura. E non solo. Il binomio denatalità reddito pro capite genera un’altra conseguenza disastrosa per la sanità pugliese che da una parte vede diminuire la sua popolazione ricevendo, perciò, meno fondi per la sanità, ma dall’altra i redditi sono bassi e quindi il ricorso alla sanità pubblica aumenta a differenza, ad esempio, di quanto accade in regioni più ricche dove il farmaco viene acquistato di tasca propria scaricando i costi in dichiarazione dei redditi. In più c’è l’aumento del prezzo dei farmaci a pesare sul bilancio di questa voce, ma anche la resistenza all’utilizzo dei farmaci equivalenti e infine l’ombra che accompagna le prescrizioni dei farmaci originali che a brevetto scaduto vedono orientata, in qualche caso, l’indicazione verso un altro farmaco similare a brevetto non scaduto. Ottenere una quadra, in questo contesto, sarebbe prova buona per maghi provetti.

“Campioni” della spesa farmaceutica gli antibiotici che nonostante le raccomandazione dei medici continuano a essere molto amati dai salentini, ma accanto a loro ci sono i tanti medicinali per la cura di patologie frequenti nell’anziano. La risposta della Asl si sostanzia nel controllo dell’appropriatezza prescrittiva, da una parte, e il contenimento dei costi d’acquisto che passa dall’attuale rinegoziazione dei prodotti all’istituzione dell’Ufficio unico del farmaco che deve coordinare tutti gli acquisti. Nei programmi della direzione strategica (DG Stefano Rossi, DS Antonio Bray, DA Yanko Tedeschi) ci sono lavori di ristrutturazione alla farmacia territoriale della “Cittadella della Salute” a Lecce e implementazione dell’attività delle farmacie ospedaliere in modo che il primo ciclo di cure sia garantito direttamente dalla Asl senza passare dalle farmacie convenzionate.

Sia quel che sia nel monitoraggio del quarto bimestre dell’anno (maggio giugno), inviato da Asl Lecce alla Regione, è stato rilevato un incremento della spesa per la farmaceutica convenzionata (+ 2,52%) e per quella relativa agli acquisti diretti (+ 32,13%), anche se nel mese di agosto scorso Asl è stata l’unica azienda sanitaria pugliese ad aver registrato una riduzione della spesa farmaceutica convenzionata (-0,15%) rispetto a quella sostenuta nel medesimo periodo dell’anno precedente. Un risultato certificato dalla Regione Puglia ed evidenziato dal direttore amministrativo Yanko Tedeschi nella prima relazione annuale del suo mandato, al DG Rossi. In pratica Asl Lecce, da gennaio a giugno di quest’anno, ha sforato il tetto assegnato sia per la spesa farmaceutica convenzionata sia che per la spesa per acquisti diretti. Le previsioni fatte sulla base dell’analisi della spesa farmaceutica (convenzionata e acquisti diretti) gennaio-agosto 2023, Asl toccherà uno sforamento di oltre 40 milioni del tetto annuo fissato dalla Regione per la spesa farmaceutica, pari a un più 17,71 per cento con la consolazione di essere un po’ sotto allo scostamento medio regionale (+ 17,83%).

Nei primi 8 mesi dell’anno i distretti di Lecce, Nardò, Casarano hanno registrato un dato superiore a quello nazionale, ma inferiore a quello medio regionale, tutti gli altri distretti socio-sanitari sono al di sopra della media Asl.

Tra i dipartimenti sotto i riflettori il Dipartimento Oncologico che registra una contrazione di prescrizioni del meno 10,77 per cento nonostante i farmaci anti tumorali siano quelli che maggiormente incidono sul conto complessivo della spesa farmaceutica, mentre sull’altra faccia della medaglia c’è il forte incremento registrato dal Dipartimento CardioVascolare e dell’Assistenza Territoriale. Per questi due dipartimenti sono in corso le trasmissioni dei dati di consumo e spesa dettagliati per medico prescrittore e rapportati al numero di pazienti.

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