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Lecce, Frisullo non ha dubbi: «Revocare le primarie sarebbe un autogol»

 
Emanuela Tommasi

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Emanuela Tommasi

Lecce, Frisullo non ha dubbi: «Revocare le primarie sarebbe un autogol»

La replica a chi, nel centrosinistra, sta esprimendo critiche e perplessità. La candidatura di Patti «Interpreta le istanze di un governo partecipato»

Martedì 24 Ottobre 2023, 13:35

LECCE - «Revocare le primarie dopo un laborioso lavoro di ricomposizione delle forze politiche e civiche sarebbe un clamoroso autogol e un regalo alla Destra». Sandro Frisullo, dirigente di Sinistra italiana, storico esponente della sinistra salentina, a partire dal Partito comunista, prende posizione a proposito del percorso per le primarie avviato del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco. Il termine per la presentazione delle candidature è dopodomani, 26 ottobre, ma, dopo la decisione del Pd non mettere in campo un suo nominativo, in corsa restano solo il sindaco Carlo Salvemini e il consigliere comunale di patto per la città, Pierpaolo Patti (di Sinistra italiana). Cosa per la quale Puglia popolare e Azione hanno chiesto di annullare la selezione interna, parlando di «primarie farsa». Anche il Movimento 5 Stelle ritiene che il confronto debba essere più competitivo, e si tira fuori - al momento - dal perimetro della coalizione.

Frisullo, cosa pensa di queste critiche?

«Era facile prevedere che riprendesse un “lavorio”, talvolta oscuro, per delegittimare le primarie pronosticandone in partenza un esito fallimentare. Proprio chi non era convinto della ricandidatura di Salvemini si guardava bene dal prospettare soluzioni diverse e respingeva, al contempo, le primarie come strumento di selezione. Il gioco è sin troppo scoperto: si denuncia la scarsa coesione della coalizione, si evidenziano le manchevolezze di Salvemini ma al tempo stesso non si avanzano altre candidature alle primarie. È forte il sospetto che qualcuno punti a destrutturare e a logorare l’intesa con l’obiettivo di arrivare indeboliti alla vigilia delle elezioni senza un candidato. Magari carezzando ipotesi terzopoliste generate da un pezzo della coalizione. Un capolavoro da dilettanti allo sbaraglio».

Ma cosa succederebbe se si fermasse, ora, la macchina delle primarie?

«Revocare le primarie dopo un laborioso lavoro di ricomposizione delle forze politiche e civiche sarebbe un clamoroso autogol e un regalo alla Destra. Un messaggio devastante di inaffidabilità e di divisione della coalizione».

Ma le primarie non sono un limite all’ampliamento della coalizione?

«L’allargamento, successivo ed auspicabile, dell’intesa non è assolutamente precluso dallo svolgimento delle primarie. Anzi, il candidato sindaco prescelto a quel punto avrà una pienezza di mandato per tentare di allargare l’alleanza a partire dai 5 Stelle e poi ad altre formazioni».

Si teme una scarsa partecipazione.

«A tal proposito, invito a non fasciarsi prematuramente la testa. I confronti con le precedenti consultazioni sono risibili, da anni cresce l’astensionismo e non si potrà pretendere, ragionevolmente, che questa disaffezione alla politica non incida anche sulle consultazioni primarie».

Sinistra italiana candida Patti, sul quale hanno già fatto sapere che convergeranno il Psi, i Verdi, Patto con la città.

«Patti interpreta nel modo più convincente le istanze di un governo della città partecipato e collegiale e può rappresentare un rinnovamento della classe dirigente in grado di fronteggiare i compiti dell’oggi e le sfide del futuro».

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