LECCE - Nella rubrica “Salentini. Storie di successo” entra di diritto Angelo Sticchi Damiani, leccese, ingegnere civile e progettista di strade, presidente ACI dal 2011, di cui è veterano dal 1975, e nominato fino al 2024; nel 1990 viene nominato presidente dell’Automobile Club di Lecce, nel 2009 è al vertice della Csai. Tra i suoi incarichi anche quello di Consigliere nazionale del CONI che gli ha attribuito la Stella d’Oro al merito sportivo nel 2010. A livello internazionale è vicepresidente della FIA, nel Consiglio Mondiale dello Sport FIA e dell'Euroboard FIA.
A guardare il sito dell’ACI alla giornata del 20 novembre 2020, un esauriente comunicato dà notizia della riconferma dell’ingegnere Angelo Sticchi Damiani, con oltre il 94% dei voti, alla presidenza dell’Automobile Club d'Italia per il quadriennio 2021-2024. Di seguito, nella stessa pagina, sono elencati i 4 punti essenziali della sua azione al vertice dell’ACI che tratteggiano un quadro chiaro della sua personalità, delle sue priorità e delle sue passioni: digitalizzazione (pra), sicurezza stradale, automobilismo sportivo, mobilità di domani.
L’intervista inizia proprio dall’ultimo punto. Secondo un’indagine dell’Osservatorio Compass, il 95% delle famiglie in Italia possieda almeno una automobile e 6 automobilisti su 10 (62%) dichiarano di mettersi alla guida ogni giorno. Lei in Aci Dal 2011 quale Italia vede dal suo osservatorio? La situazione è molto cambiata. Si constata una profonda riduzione della produzione delle automobili in Italia, un importante calo delle vendite e ovviamente, con l’invecchiamento del parco auto circolante, è aumentato l’inquinamento. Le norme dettate dall’Europa non hanno raggiunto l’obiettivo di incentivare l’acquisto di nuove autovetture per vari motivi, a partire dalle norme come la limitazione della circolazione in alcuni settori delle città che ha scoraggiato l’acquisto dell’usato euro 5 e provocato come effetto opposto, il mantenimento di vetture euro 0 o euro 1. Certamente c’è stato meno inquinamento nelle zone centrali ma si è verificato un aumento del numero di automobili altamente inquinanti sul territorio nazionale. E’ necessario partire dall’osservazione e dai dati e incentivare un passaggio graduale: è difficile che chi possiede una euro 0 passi ad una vettura euro 6 o 7. Per uscire da questa impasse servono incentivi concreti e il ministro Urso sta procedendo proprio verso questa direzione incoraggiando la rottamazione di auto euro 0,1,2,3 a favore di auto usate euro 4,5,6. La politica dovrebbe essere più cauta anche perché un’auto euro 7 è sicuramente in teoria meno inquinante ma i vantaggi ambientali non sono sufficienti a giustificare un costo così alto. Il diritto alla mobilità è un diritto da garantire a tutti quindi è necessario ragionare sapendo che circa la metà dei cittadini non è in condizione di acquistare una macchina euro 7. Lo stop alla vendita di motori a benzina e diesel previsto dall’ Europa nel 2035 è un’idea molto affascinante ma è improbabile e impossibile e rischia di farci ritrovare con un parco auto ancora più obsoleto. In Italia ci sono molte regioni, tra cui la Puglia, che favoriscono con incentivi il possesso auto ibride plug-in. Altro punto è rivedere i criteri per l’inserimento di auto di qualunque modello oltre i 20 anni nella lista di salvaguardia per interesse storico e collezionistico: molte di esse andrebbero rottamate. Come ACI storico certifichiamo le automobili storiche e nelle liste regionali abbiamo rilasciato solo il 20% dei certificati , scartando l’80% di automobili che lo hanno richiesto. Questo comporta una perdita annua considerevole in termini economici e ambientali.
Da ragazzi associavamo l’Aci al bollo dell’auto mentre tanti sono i settori in cui l’Aci ha avuto nuovo impulso. Ci parli in particolare della sicurezza stradale anche alla luce dell’aumento di monopattini e citycar.
Tutto è accettabile se usato correttamente. Il monopattino usato dal lavoratore e dallo studente riduce spazio, tempo e inquinamento ma non è un giocattolo per adulti; per questo abbiamo chiesto che si usi il casco e la targa per identificare il mezzo. Anche il pedone però, che è l’utenza più fragile, dovrebbe prestare più attenzione e limitare l’uso del cellulare. A proposito delle minicar dovrebbero viaggiare ad una velocità inferiore ai 40Km orari, perché se truccate, diventano trappole mortali, proiettili senza alcuna difesa passiva. La sicurezza stradale è una delle nostre priorità e la strada è un luogo dove vigono delle regole che vanno rispettate altrimenti si trasformano in luogo di morte. Iniziamo la formazione con i bambini di 8 anni con cart elettrici e briefing per imparare le regole della motorizzazione. Finora 67.000 bambini sono diventati ambasciatori della sicurezza. I ragazzi delle medie superiori vengono coinvolti attraverso il racconto di un pilota conosciuto in tuta e casco che racconta le sue esperienze. La passione di correre è comprensibile ma solo in circuito ed anche li ci sono regole da rispettare. I ragazzi hanno bisogno di sapere perché spesso sottostimano il pericolo e sovrastimano la loro capacità e la visione di incidenti li lascia ammutoliti. A questo proposito fondamentali sono i corsi di guida sicura già presenti a Lainate, a Vallelunga e presto a Binetto.
Quale il ruolo dell’Aci nella Fia e quali le iniziative a livello internazionale nella FIA (Federazione Automobilismo Internazionale)
Sono Vicepresidente FIA su proposta di Jean Todd e i nostri componenti sono in tutte le commissioni più importanti in Eurocouncil. Siamo la più importante federazione del mondo che organizza due GP di Formula 1 storici, Monza ed Imola, oltre a prestigiosissimi circuiti di rally, cross country e tanto altro.
E adesso torniamo a casa. Se chiude gli occhi cosa le viene in mente mentre è in giro per il mondo? Castro è il mio buon ritiro e la villa di famiglia è la mia storia estiva, dove vivevamo fino ad ottobre. Qui i ricordi sono concentrati in un luogo magico e bellissimo. Lì rivedo tutti i miei affetti.