GALLIPOLI - Pazienza. Insieme con olio solare, pinne, occhiali & affini, la pazienza o, come qualcuno la definisce, santa pazienza, è ormai una delle “dotazioni” da mettere in auto prima di partire alla volta del mare. Perché il problema dei parcheggi dei lidi - o è forse meglio dire: della mancanza di aree di sosta per i bagnanti diretti a lidi e spiagge libere - tarda a trovare soluzione, ma gli interessati ormai lo sanno. Ieri, ad esempio, la schiera di chi ama recarsi in spiaggia di buon mattino si è arricchita di coloro che hanno anticipato l’arrivo in spiaggia per avere la possibilità di parcheggiare lungo le strade prossime alla litoranea sud, la zona più affollata e problematica, direzione Santa Maria di Leuca. Gli automobilisti che sono arrivati successivamente, hanno scelto di sostare sul lato opposto della carreggiata. Dopo, è stato un susseguirsi di soste selvagge, ingorghi, proteste, manovre spericolate per accaparrarsi il posto liberato - vivaddio - da chi aveva concluso la giornata al mare. Per chi aveva scelto come meta un lido, il gestore è stato infine il destinatario delle reiterate proteste, di fronte alle quali si è potuto solo stringere nelle spalle.
Scene tutte già viste soprattutto nei fine settimana, ma con l’arrivo di luglio destinate a diventare quotidiane. Scene “fotografate” da Matteo Spada, consigliere del movimento politico-culturale “Cantiere 73014”, che ha indirizzato al presidente Rosario Solidoro la richiesta di convocazione di un Consiglio monotematico su parcheggi ed aree di sosta. «Nei pressi della litoranea sud - commenta - si assiste ad uno spettacolo mortificante per ogni gallipolino e per i turisti. Macchine che parcheggiano sulla litoranea pedonale, persone costrette a cambiare litorale o addirittura località per trascorrere una giornata al mare, vigili costretti a multare gli imperterriti avventori che cercano parcheggi di fortuna. Non tardano ad arrivare le prime disdette delle prenotazioni per chi ha figli al seguito o anziani, tanto per gli stabilimenti balneari quanto per le strutture ricettive. Il Consiglio è la sede opportuna per conoscere le ipotesi di soluzione della problematica che sono al vaglio delle amministrazioni regionale (la cui mozione non risulta essere stata ancora pubblicata, ndr) e comunale e, non per ultime, le contromisure poste in essere ad oggi per cercare di mitigare il disagio e la preoccupazione in cui versa la cittadinanza».