LECCE - Il presupposto è la presenza di alcuni requisiti oggettivi: la valenza estetica, culturale, storica o ambientale del sito e l’idoneità sotto il profilo edilizio alla destinazione, senza ritocchi o necessità di ulteriori opere strutturali e infrastrutturali. A seguire, c’è la presentazione di un’istanza indirizzata al Comune. Così anche i siti privati - aree, spazi, spiagge, immobili, locali, palazzi gentilizi, strutture ricettive, masserie e ogni altro sito di interesse monumentale, culturale, artistico e archeologico – potranno prestarsi alla celebrazione di matrimoni civili e alla costituzione di unioni civili.
Il Comune apre così alla possibilità che le strutture private presentino istanza di convenzione. Cui seguirà, dopo apposita istruttoria e valutazione degli uffici, l’approvazione della Giunta comunale e la validità della convenzione per i successivi cinque anni.
Questo, dunque, l’iter. Che prevede l’invio dell’istanza – sottoscritta dalla persona fisica o dal rappresentante legale del sito, e comprensiva di planimetria e foto – a mezzo Pec (protocollo@pec.comune.lecce.it l’indirizzo a cui inviarla), tramite raccomandata con ricevuta di ricevimento all’indirizzo del Comune di Lecce o mediante consegna a mano all'Ufficio Protocollo. Poi le verifiche, sino alla firma della convenzione.
Soddisfazione dalla giunta, per un intervento considerato innovativo. «L’amministrazione crede fortemente nella creazione di nuove opportunità e punta a innovare i servizi comunali perché possano sempre più andare incontro alle esigenze dei cittadini», dice l’assessore agli Affari Generali Christian Gnoni. «Con questa innovazione si apre una nuova opportunità per la filiera del wedding e si apre anche una nuova possibilità per gli sposi, che potranno organizzare in maniera diversa dal consueto il giorno più felice della loro unione». Fa eco il vicesindaco e assessore ai servizi demografici, Sergio Signore. «Questa novità – dice - è stata preceduta da una riorganizzazione interna che ha consentito di potenziare l’ufficio di Stato Civile. Ringrazio i dipendenti del settore per aver colto con noi questa nuova sfida che rappresenta una innovazione per l’amministrazione e la città. Nell’ottica della vicinanza al cittadino e alle imprese, questo servizio comunale essenziale esce dalle sedi comunali per essere prestato in maniera diffusa sul territorio».