LECCE - «Uno spazio assurdo» definito dalla facce di un grande cubo nero che rinchiude, come una prigione, quattro donne iraniane, i cui volti emergono dalle sbarre. Ecco “Mahsa”, l’opera dedicata alla giovane Mahsa Amini, la 22enne morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale, a Teheran, il 13 settembre 2022, perché non indossava in modo appropriato l’hijab, il velo islamico.
In occasione della Giornata internazionale della donna, la Provincia, su proposta della Commissione Pari opportunità provinciale, ha scelto di esporre l’installazione artistica, realizzata da Giuseppe Manisco, al centro dell’atrio di Palazzo dei Celestini, dove resterà fino alla fine di marzo.
L’opera è stata svelata, ieri mattina, dal presidente della Provincia Stefano Minerva, dal prefetto Luca Rotondi, dalla consigliera provinciale delegata alle Pari opportunità Paola Povero e dalla presidente della Cpo provinciale Teresa Chianella. Hanno partecipato, inoltre, l’autore Giuseppe Manisco e l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Galatone Pina Antico, a cui si deve l’idea di realizzare l’installazione e di renderla itinerante, mettendola a disposizione dei Comuni del Salento.
«In questo momento storico complicato abbiamo scelto di esprimere, attraverso la voce dell’arte, la nostra vicinanza alla battaglia delle donne per la libertà, l’emancipazione, l’uguaglianza. Purtroppo nascere nel posto sbagliato può significare avere un’esistenza dilaniata dalle sofferenze e, come nel caso di Mahsa, addirittura avere una vita perduta per diritti che per noi sono inalienabili. Non dobbiamo mai abbassare la guardia. La Provincia c’è ed è a fianco delle donne» ha dichiarato il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva. «E’ importante portare avanti iniziative lodevoli come questa. Come Prefettura, d’intesa con i sindaci e i servizi sociali, abbiamo una rete molto accorta a cogliere segnali di violenza sulle donne. Le forze di polizia svolgono un ruolo encomiabile, ma si può e si deve fare di più per sradicare questo odioso reato che, purtroppo, in alcune zone del mondo raggiunge livelli non concepibili. Richiamare continuamente l’attenzione su una tematica delicata come questa non è mai troppo» ha detto il prefetto Rotondi.