«NO alla realizzazione di un forno crematorio nel cimitero di Caprarica di Lecce».
Un comitato spontaneo di cittadini ha avviato una raccolta firme (numerose sarebbe già state le adesioni), per esprimere il proprio dissenso al progetto di realizzazione nel cimitero comunale, localizzazione già approvata dal Consiglio Comunale di Caprarica di Lecce e dalla Provincia di Lecce, di un forno crematorio di elevata potenzialità di cremazioni annue, almeno sei salme al giorno, per i seguenti motivi.
I motivi del dissenso sono elencati in una nota del comitato.
«Vicinanza dell’erigenda struttura crematoria al centro abitato, ai fondi rustici coltivati, alla zona PIP e a luoghi sensibili (palestra, auditorium e giardini pubblici) - è scritto -.
Rischio inquinamento ambientale, per i fumi emessi durante il funzionamento: polveri, monossido di carbonio, ossidi di zinco e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti, tra cui il mercurio sovente presente nelle otturazioni dentali. Il forno crematorio è considerato, come gli inceneritori, un’industria insalubre di prima classe. (Sentenza del Consiglio di Stato n°14 del 3 gennaio 2022, caso del cimitero di Staglieno, prov. Di Genova). Effetti dannosi da aggiungere a quelli della discarica del Comune di Cavallino e della centrale a Biomassa del Comune di Calimera, paesi limitrofi; oltre ai disagi psico-visivi di quotidiani passaggi nel paese di cortei funebri provenienti dalla SS 16 Lecce-Maglie. Condizionamento negativo per attività agricole, artigianali, commerciali e turistiche, un paese a vocazione agricola e ormai anche enogastronomica e turistica, grazie agli investimenti già sostenuti per un luogo di buona ospitalità e sana ristorazione, sarebbe associato in futuro a circostanze tristi e a situazioni insalubri».
Il comitato fa anche riferimento a un «triste primato, perché Caprarica sarebbe il paese più piccolo d’Italia a offrire questo tipo di servizio».
«Non è un’opportunità per il paese, il cui cimitero non ha carenza di loculi - fanno sapere -, forse solo per altri paesi o città, dove sussiste il problema di loculi e una scelta ampia di cremazione. Giovedì pomeriggio, 5 gennaio, si è tenuto in comune con sindaco, consiglieri e il comitato per il No al forno crematorio un incontro cordiale, dove gli amministratori hanno continuato ritenere l’opera un grande beneficio per il paese e il comitato rappresentante dei cittadini gli aspetti negativi e i rischi dannosi per ambiente e salute. Niente contro l’attività dell’Amministrazione Comunale e della Provincia di Lecce, ma contro la singola scelta di realizzare un’opera non condivisa da tutta la popolazione, non adeguatamente informata.
Tutto per la Tutela della Salute Pubblica e la Salvaguardia dell’Ambiente che si ritengono più importanti dei presunti vantaggi economici di una struttura crematoria».