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Lecce, i lavori all'ex monastero prendono la strada della Procura: «Qualcosa non quadra»

 
Emanuela Tommasi

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Emanuela Tommasi

Lecce, i lavori al monastero prendono la strada della Procura: «Qualcosa non quadra»

La decisione del consigliere comunale Giampaolo Scorrano sui Teatini dopo le riflessioni del consigliere Murri dello Diago

Venerdì 11 Novembre 2022, 13:20

13:23

LECCE - Lavori all’ex monastero dei Teatini, il caso finirà in Procura. Lo ha annunciato il presidente Gianpaolo Scorrano, ieri, al termine di una riunione della commissione consiliare Controllo carica di tensione. È stato Cosimo Murri dello Diago, consigliere di maggioranza, a indicare la strada da intraprendere all’esponente della minoranza il quale, da qualche settimana, ha portato all’attenzione pubblica quanto accaduto all’interno dello storico immobile di corso Vittorio Emanuele, dove sono stati avviati piccoli interventi di manutenzione straordinaria, oltre che di adeguamento degli impianti, per consentire il trasferimento del Settore Urbanistica. Scorrano ha chiesto ai responsabili degli Uffici risposte a dubbi e perplessità riguardo l’intervento di adeguamento dell’edificio per essere idoneo ad ospitare uffici comunali, un immobile storico vincolato che, in quanto tale, sembrava essere destinato a tutt’altro.

Gli interrogativi della minoranza riguardavano l’autorizzazione della Soprintendenza, il cambio di destinazione d’uso, la conformità del progetto architettonico a quello strutturale, i calcoli statici, la direzione dei lavori.

Il dirigente ai Lavori pubblici, Giovanni Puce, ha ripercorso l’iter dei lavori, spiegando, in particolare, che, relativamente all’apertura di una porta per mettere in collegamento due zone dell’edificio, la Soprintendenza aveva prescritto la realizzazione di un’architrave lapidea, ma che la struttura è stata realizzata in acciaio e cemento armato per problemi di staticità. A quel punto, ha precisato il dirigente, il Comune ha chiesto alla Soprintendenza un sopralluogo - lo scorso 28 ottobre - per la valutazione della compatibilità dell’intervento con le prescrizioni. «Siamo in attesa del sopralluogo - ha aggiunto il dirigente - Nel frattempo abbiamo sospeso i lavori, come pure il deposito dei calcoli statici, in attesa di verificare se le opere saranno soggette a ripristino oppure avranno l’autorizzazione della Soprintendenza».

Quanto alla destinazione d’uso, l’ingegnere Puce ha spiegato che, per l’immobile dei Teatini - che si trova parte in zona F11 e parte in zona F12 senza una netta linea di demarcazione - l’articolo 16 della legge regionale 13 del 2001 permette di procedere all’approvazione del progetto senza variante urbanistica, che, comunque, ha aggiunto, «contiamo di fare successivamente».

«C’è qualcosa che non mi quadra» è intervenuta la senatrice Adriana Poli Bortone riferendosi alla successione delle date richiamate dal dirigente. «Capisco la furia di quest’Amministrazione che mette in imbarazzo voi dirigenti - ha aggiunto rivolgendosi all’ingegnere Puce - Sono addolorata dal fatto che, a fronte della vostra correttezza, ci siano input politici che vi impegnano a fare cose sopra le righe».

Dichiarazioni che, Ernesto Mola, della maggioranza, ha ritenuto essere «illazioni», aggiungendo «spero che la minoranza eviti di fare illazioni che non poggiano su nessun dato di fatto che possa dimostrarlo, altrimenti probabilmente saremo in un campo che non è più quello politico».

«Se ho parlato così è perchè per tre anni ho guardato cosa accade in una Amministrazione nella quale io conosco perfettamente il valore e la correttezza dei dirigenti», ha replicato Poli Bortone, dopo che Scorrano ha rimarcato che si stava parlando proprio «di dati di fatto, e non di illazioni». «A seguito di alcuni dubbi della minoranza, quest’Amministrazione cita la nota della Soprintendenza che autorizza tutt’altro rispetto a quanto è stato eseguito su un immobile vincolato ai sensi della legge 39 - ha spiegato - Poi, non risulta essere stata fatta alcuna variante urbanistica che dovrebbe passare anche dalla Soprintendenza. Ancora: su quell’immobile “sine titulo” è stata eseguita una trasformazione irreversibile. E il Comune insiste ad accelerare il trasferimento del settore Urbanistica in un immobile che, qualora fosse stato di un privato, sarebbe già stato messo sotto sequestro. Infine, i calcoli statici non possono essere depositati perchè non esiste la conformità del progetto architettonico con quello strutturale. Non sono, questi, dati di fatto?».

Cosimo Murri dello Diago ha considerato che «preso atto di quanto dichiarato, bisognava prendere le carte e andare in Procura».

«Cercherò di seguire il suo consiglio e farò un esposto alla Procura della Repubblica» ha risposto il presidente Scorrano, chiudendo la Commissione.

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