LECCE - Una moratoria dell’abbattimento degli alberi che non presentano evidenti segni di criticità; la sostituzione degli alberi rimossi con nuove specie; un Piano e un Regolamento del verde urbano. Queste le richieste avanzate dai rappresentanti delle associazioni dei cittadini e ambientaliste che hanno manifestato ieri mattina, a Lecce, dapprima davanti a Porta Rudiae e, dopo un breve corteo, in piazza Sant’Oronzo, contro gli alberi - soprattutto pini - che da qualche settimana vengono rimossi, nell’ambito di interventi stradali. La reazione dei cittadini era stata immediata ma l’amministrazione comunale aveva spiegato che si trattava di specie in sofferenza e pericolanti (lo ricordiamo a parte). I cittadini hanno contestato di aver appurato l’abbattimento di alberi sani. «Clamorosa la “rasatura al suolo” delle varie essenze intorno allo stadio, in viale Giovanni Paolo II, ed ora in viale Leopardi-Japigia - denunciano i rappresentanti del Coordinamento degli Alberi e Verde Urbano di Lecce, organizzatore della manifestazione - In piazzetta Congedo sono stati abbattuti dei lecci, alla ex Massa due palme vecchie di 140 anni».
Alla protesta hanno preso parte rappresentanti del Wwf, di Aps Santa Rosa, de’ La Voce di Lecce (Filippo Montinari, Roberta Stocchetti, Alessandro Perrone e Gian Gaetano Caiaffa) e de’ La Terza Consulta. È stata apprezzata anche la presenza di residenti in altri centri della provincia (Zollino, Carmiano, Arnesano) e la partecipazione di tanti giovanissimi, alcuni dei quali hanno fatto interventi maturi e consapevoli.
«La Terza Consulta esprime seria preoccupazione per gli abbattimenti di pini in viale Leopardi e Rossini - dice il presidente Alessandro Presicce - che seguono gli abbattimenti realizzati su viale Grassi, nel Campo Scuola Coni e la distruzione di tutte la alberature e siepi sane attorno allo Stadio, che costituivano un’area verde significativa. Nonostante una incessante pressione delle associazioni ambientaliste, gli abbattimenti di alberi proseguono senza sosta in città e superano il numero delle nuove piantumazioni - continua Presicce - La Consulta chiede all’Amministrazione maggior rispetto per gli alberi che non presentano rischi di caduta e che, alla luce di perizie, non rappresentano pericolo per cose e persone, come molti di quelli purtroppo abbattuti nei giorni scorsi». La Consulta torna a chiedere che l’Amministrazione velocizzi l’iter per l’approvazione di un Piano e di un Regolamento del verde, «sulla base delle migliori competenze scientifiche e nella doverosa condivisione con le associazioni ambientaliste».
Inoltre, la Consulta chiede che, immediatamente e senza aspettare i tempi lunghi di realizzazione dei progetti di riqualificazione del Pnrr, il Comune compensi gli alberi abbattuti con la piantumazione di nuovi alberi di media grandezza in ogni area disponibile della città costruita. «Prudenzialmente, vi sia una moratoria degli abbattimenti di alberi che non presentino problematiche di sicurezza statica - aggiunge Presicce - almeno fino all’approvazione del Piano e Regolamento del Verde».
A conclusione della protesta, significativo il gesto simbolico di Giovanni Seclì, il quale ha reciso virtualmente, ma con una motosega vera, il tronco dello stemma cittadino.