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Lecce, l'invito dell'arcivescovo Seccia: «No a Halloween difendiamo la fede»

 
Emanuela Tommasi

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Emanuela Tommasi

il vescovo Michele Seccia

L'arcivescovo Michele Seccia

Condannati i rischi di nuove mode e superstizione

Domenica 30 Ottobre 2022, 13:33

«Nuove mode, come la festa di Halloween, rischiano di far cadere i giovani in errore». Alla vigilia di una ricorrenza tipica dei paesi anglosassoni che, da qualche anno, viene celebrata anche altrove (con peculiarità soprattutto commerciali, in assenza di radici storiche e tradizione), l’arcivescovo di Lecce dice «no» a mescolanza tra fede e superstizione. Monsignor Michele Seccia esorta la comunità, non solo quella dei fedeli, a riappropriarsi della fede e delle tradizioni, in occasione della commemorazione dei defunti, quando sentimenti di rispetto e devozione invitano a ritrovarsi in chiesa e al camposanto.

Dopodomani, martedì 1° novembre, alle 15.30, come di consueto l’arcivescovo presiederà l’Eucarestia nel cimitero di Lecce, all’aperto. Alla concelebrazione parteciperanno i parroci e i sacerdoti della città.

Poi, mercoledì 2 novembre, alle 18, in Cattedrale, presiederà una messa in suffragio dei suoi predecessori, i vescovi di Lecce defunti. Infine, il 4 novembre alle 9 sarà di nuovo al cimitero e, in occasione della Festa dell’Unità nazionale e della Giornata delle Forze armate, celebrerà la messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre.

Infine, domenica prossima 6 novembre, alle 19,30, al Duomo, monsignor Seccia presiederà la concelebrazione nella solennità della Dedicazione della Cattedrale, cui parteciperanno gli altri tre vescovi presenti in Diocesi, vale a dire il cardinale De Giorgi, monsignor Pezzuto e monsignor Palmieri, il presbiterio diocesano e le rappresentanze delle comunità parrocchiali e delle associazioni della Diocesi. Durante la concelebrazione si svolgerà anche il rito di ammissione di tre candidati all’ordine del diaconato permanente: Maurizio Giancane, Vinicio Russo e Pierpaolo Signore.

«Ci apprestiamo ad entrare nel mese di novembre, in cui tradizionalmente commemoriamo i nostri defunti - scrive monsignor Seccia ai sacerdoti della Diocesi in una lettera inviata per la ricorrenza - I fedeli e, in verità, anche coloro che abitualmente non frequentano le nostre comunità, sono soliti far visita al cimitero e ricordare i propri cari, portando fiori e recitando qualche preghiera. A noi sacerdoti spetta il compito di educare il nostro popolo a vivere con spirito di fede questa pia tradizione, incentivando la predicazione sulla vita eterna e ricordando quelle verità di fede che vengono spesso trascurate. Il nostro compito, però, non si deve limitare a un generico annuncio sui temi escatologici - avverte l’arcivescovo - ma, come già fate, deve incidere nella vita dei credenti, i quali sono chiamati a sentirsi avvolti dalla misericordia del Padre e a vivere in questo mondo come “cittadini del cielo”, circondati da “un gran numero di testimoni”, e “cercando le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra del Padre”».

Poi una raccomandazione di non poco rilievo a tutto il clero. «Vi ringrazio per il cammino di santificazione a cui spesso invitate i fedeli - tiene a dire - affinché non vi sia alcuna mescolanza tra fede e pratiche superficiali o, persino, superstiziose. So anche molto bene quanto desideriate purificare le menti e i cuori da alcune nuove mode, come la festa di Halloween, che, sradicata dal suo senso cristiano, rischia di far cadere soprattutto i nostri giovani in errore». [e.t.]

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