LECCE - Un piccolo esercito di oltre ottomila lavoratori extra Ue assunti nel Salento nel 2022. Hanno trovato impiego in alberghi e ristoranti e hanno, nella maggior parte dei casi, meno di 40 anni. Sono i dati forniti dall'Arpal Lecce, l'Agenzia regionale per le politiche attive, che celebra così, nel nome dell'inclusione lavorativa e sociale, la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza del 3 ottobre.
Nel dettaglio, i primi nove mesi del 2022, in provincia di Lecce, sono stati assunti 8.096 lavoratori di
nazionalità extra Ue. Più di uno su tre di loro ha trovato impiego in alberghi e ristoranti. Il 72,13 per cento ha meno di 40 anni e il 78 per cento è stato assunto a tempo determinato. Si tratta soprattutto di uomini con bassi livelli di scolarizzazione, impiegati per la gran parte in attività professionali non qualificate. Solo il 17,2 per cento dei contratti stipulati riguarda la popolazione femminile straniera, con una netta differenza tra il capoluogo e il resto dei comuni.
«Il quadro degli avviamenti lavorativi di persone con cittadinanza in Paesi che non rientrano nell’Unione Europea - viene spiegato dall’Ufficio coordinamento Servizi per l’impiego di Lecce - è restituito dalle comunicazioni obbligatorie rese dai datori di lavoro. I numeri, relativi al periodo compreso tra gennaio e settembre 2022, riguardano solo rapporti di lavoro dipendente, parasubordinato e in somministrazione attivati in provincia di Lecce, mentre si esclude dal conteggio coloro che hanno intrapreso un’attività autonoma».
Su 187.259 contratti di lavoro stipulati da gennaio a settembre 2022, gli 8.096 rappresentano il 4,32 per cento del totale. Nel 2021 si è raggiunta quota 11.232, mentre nel 2020, nel picco della pandemia, sono stati 9.670. In almeno otto casi su dieci, riguardano cittadini già residenti o domiciliati in provincia di Lecce, provenienti da Albania, Nigeria, India, Senegal, Pakistan, Tunisia, Gambia, Sri Lanka, Bangladesh, Egitto, Cina, Filippine.
La Giornata della Memoria e dell’Accoglienza è stata istituita con la legge 45/2016 per ricordare il tragico naufragio avvenuto tre anni prima al largo di Lampedusa e che è costato la vita a 368 persone, tra cui donne e bambini.