Lecce - A Lecce primato nazionale di interventi anti incendi boschivi. Per la situazione del Salento, messe in stato di pre-allerta persino alcune sezioni operative di Abruzzo e Marche. A denunciarlo è il Conapo provinciale e regionale, sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco. «A nulla sono valsi – dichiara il segretario provinciale Giancarlo Capoccia – i nostri ripetuti appelli. Ci si è nuovamente ridotti, senza distinzioni fra amministrazioni, ad affrontare la questione quando non sarebbe più stato possibile attuare interventi straordinari utili».
Capoccia spiega così il triste record salentino legato agli incendi boschivi. «A Lecce il comando dei Vigili del Fuoco vanta il maggior numero in Italia di interventi antincendi boschivi. E siamo nei primi cinque in Europa, primato veramente poco invidiabile». Si spiega anche così quello che è accaduto nei giorni scorsi, quando per cercare di fronteggiare diversi incendi nella vasta provincia leccese, è stato chiesto più volte il supporto dei comandi di Brindisi e Taranto.
Non solo: «Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – proseguono dal Conapo – ha addirittura posto in stato di pre-allerta, per la situazione del Salento, le sezioni operative di colonna mobile delle Regioni Abruzzo e Marche». Dispositivi che vengono attivati in situazioni emergenziali come terremoti o alluvioni. Il sindacato sottolinea anche un altro aspetto, ricordando che a causa di chi appicca incendi si danneggiano non solo flora, fauna e tessuto produttivo: «Questa stagione – spiega il Conapo – vede già tre vittime a causa di incendi a Castrì, Taurisano e Surbo! Sembra però che nemmeno questa circostanza riesca a generare una risposta determinata ed efficace!».
Denuncia il problema anche Gianni Cacciatore, segretario regionale del Conapo: «La Regione Puglia non è riuscita a dare al proprio dispositivo Anti Incendi Boschivi quanto avrebbe potuto, anticipando l’impiego di risorse a sua disposizione.
L’azione di controllo e repressione – prosegue Cacciatore – più volte da noi sollecitata ai sindaci non sembra avviarsi concretamente, nemmeno dopo il pressante invito prefettizio. Il dispositivo di soccorso del comando di Lecce è platealmente sottodimensionato e afflitto da carenze, vetustà e inadeguatezza dei mezzi!». Da anni il Conapo fa presente che in estate il comando di Lecce, a causa sia degli incendi che del flusso turistico, deve modificare di fatto il quadro delle esigenze di soccorso rispetto al resto dell’anno.
«Due soli operatori addetti alla ricezione delle chiamate e un responsabile di sala operativa – denuncia il sindacato autonomo – non hanno possibilità di reggere l’impatto di migliaia di chiamate di soccorso al giorno, con punte di oltre cento richieste che rimangono inevase. È inoltre necessario provvedere con immediatezza a dotare il comando di Lecce di automezzi adeguati. Si ha la netta impressione – concludono amaramente dal Conapo – di combattere due battaglie: una contro il fuoco, l’altra contro le inefficienze interne».