Bari - Gli studenti di Ingegneria civile dell’Università del Salento hanno visitato un importante cantiere nel porto di Bari, con lo stupore di ricominciare. Dopo un anno e mezzo di didattica ed esami a distanza, gli studenti del corso di Costruzioni Marittime hanno fatto lezione nell'ansa di Marisabella, nel cantiere per la realizzazione di un terrapieno con superficie di oltre 40 ettari, banchine di ormeggio, sistema di raccolta e trattamento delle acque piovane, spostamento di cassoni cellulari esistenti e approfondimento dei fondali. I ragazzi, insieme al professor Giuseppe Roberto Tomasicchio, ordinario di Costruzioni Marittime nell’Università del Salento, hanno avuto l’occasione di vivere un momento di alta formazione sul campo. Presenti anche il dirigente del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Roberto Scaravaglione, il responsabile di cantiere dell’impresa Grandi Lavori Fincosit, Francesco Gentili, e Paolo Iusco dell’Autorità di Sistema Portuale.
Un nuovo incontro è già stato fissato in occasione dell’arrivo, al porto di Bari, della draga «Fernão de Magalhães». Gli studenti del corso di Costruzioni Marittime, prima dell'emergenza sanitaria, avevano avuto modo di visitare importanti cantieri (Mose), Università prestigiose (Imperial college London, UPC di Barcelona), in una inarrestabile ricerca di contaminazione culturale ed umana. L’incontro barese è stato, quindi, solo un assaggio di un percorso che è nuovo ma, allo stesso tempo, antico e consolidato.
Così l’Università riparte, con l’emozione di quello che, fino a poco più di un anno fa era naturalmente concesso, spontaneamente intrinseco a un’esperienza di studio universitaria: l’incontro degli sguardi, l’interazione tra studenti e docenti, il confronto diretto, la formazione pratica a contatto con gli operatori. E la partecipazione è avvenuta con rinnovato entusiasmo, come ricordare che significato ha il soffio d’aria fresca dopo che si è stati chiusi a lungo in una stanza.