Lecce - Due medici a giudizio per la morte di una paziente. Sarà un processo a stabilire le eventuali responsabilità di due neurochirurghi del Cardinale Panico di Tricase. È la figlia della vittima a chiedere verità per la donna, di Lecce, morta a giugno dello scorso anno, a 71 anni, in seguito a un intervento chirurgico sulla colonna vertebrale.
L'operazione venne eseguita dai due neurochirurghi e subito dopo l'intervento la signora venne condotta nel reparto di degenza, ma le sue condizioni peggiorarono rapidamente fino a condurla alla morte in poche ore.
Le indagini sono scattate la denuncia della figlia, che si è già costituita parte civile con l'avvocato Giuseppe Corleto. La Procura avrebbe accertato che la morte è stata la conseguenza di una «manovra incongrua» che avrebbe portato alla «lacerazione dell'arteria intercostale» con conseguente emorragia. E che quell'errore non sarebbe stato «riconosciuto tempestivamente neppure al termine dell'operazione chirurgica» nonostante la presenza di sintomi attribuiti, nelle prime fasi, ad una forma di ipertensione.
Adesso i medici, assistiti dagli avvocati Luigi Covella e Ivan Mangiullo, potranno dimostrare le loro ragioni nel corso del dibattimento.