Surbo - Appello a Provincia e Regione per mobiliarsi contro la Tampon tax. Il vicesindaco di Surbo, Martina Gentile, insieme a Maria Antonietta Pareo, assessore con delega ai Servizi Sociali e Angela Neri, consigliera di maggioranza con delega alle pari opportunità, hanno scritto alla presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, e alla consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Lecce, Filomena D'antini per chiedere di ridurre l'aliquota Iva applicata sui prodotti igienici femminili essenziali. «Vogliamo sollevare una problematica che ha già mobilitato numerose città d’Italia, prima tra tutte Firenze - spiegano - e che reputiamo debba essere trattato in tutte le sedi possibili, senza alcuna forma di reticenza o di vergogna: la cosiddetta Tampon tax impone l'Iva al 22% su tutti i prodotti igienici femminili, come se si trattasse di prodotti di cui una donna possa fare a meno! In Italia - proseguono - è totalmente ignorato il fenomeno del period poverty, ovvero il disagio per ragioni economiche di potersi garantire un’igiene adeguata durante tutto il periodo mestruale, attraverso appositi dispositivi sanitari e in luoghi idonei».
L'aliquota dedicata ai generi di prima necessità in Italia è pari al 4%, ma i prodotti sanitari per il ciclo mestruale, che a loro avviso devono essere considerati un bene primario, sono sottoposti al 22% di aliquota, quella applicata ai beni di lusso.
«Ci fa piacere - continuano - che qualche consigliere abbia già sollevato il tema, come accaduto a Copertino, per questa ragione abbiamo pensato di coinvolgere la consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Lecce, Filomena D'antini, e Loredana Capone, in qualità di promotrice della rete regionale delle elette, affinchè possano attivarsi fattivamente, per promuovere azioni concrete, che consentano di attivare iniziative volte alla riduzione del costo di questi beni. In queste settimane, peraltro, la Puglia sta lavorando all'Agenda di Genere: una prima bozza, esito del confronto in Giunta, è attualmente sottoposta al partenariato e alle associazioni di donne impegnate nelle battaglie per la parità di genere. La partecipazione delle donne è assolutamente necessaria per capovolgere patriarcali e pregiudizievoli atteggiamenti, che spesso si annidano in pensieri reconditi, difficili da sradicare. Per questa ragione abbiamo voluto lanciare questo appello: riteniamo che sia necessario lanciare una campagna di sensibilizzazione anche su questo tema. La rete delle donne elette potrà certamente agire sull'intero territorio regionale: ci aspettiamo che anche i consigli comunali di ogni municipalità siano coinvolti, per sollevare tale problema».
A Surbo già qualcosa si muove: «Abbiamo interpellato il direttore della Farmacia comunale del nostro comune e ottenuto la disponibilità a effettuare una riduzione dei costi dei prodotti farmaceutici e di igiene femminile».