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No Tap, disordini contro gasdotto: 67 condanne e 25 assoluzioni. E in 3 mesi iniettati 1 miliardo metri cubi

 
Redazione online

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Disordini e proteste in Salento contro il gasdotto Tap: 67 condanne

25 imputati assolti. Il processo è iniziato dopo le proteste del 2017-2019

Venerdì 19 Marzo 2021, 15:44

16:09

LECCE - Sessantasette condanne (a pene comprese tra i 6 mesi e i 3 anni 2 mesi e 15 giorni di reclusione) e 25 assoluzioni: si è concluso così il processo davanti al giudice monocratico di Lecce Pietro Baffa a 92 persone, molte delle quali aderenti al Movimento No Tap imputate in tre procedimenti per i disordini compiuti tra il 2017 e il 2019 in occasione dell’avvio dei lavori per la realizzazione del gasdotto Tap a Melendugno, in Salento. Tra gli imputati anche gli attivisti che arrivarono in Salento da ogni parte d’Italia per appoggiare la protesta del Movimento.

Le accuse, contestate a vario titolo, sono di violenza privata, interruzione pubblico servizio, accensione pericolosa di ordigni, deturpamento, danneggiamento, manifestazione non autorizzata, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, violazione del divieto di ritornare a Melendugno. La condanna alla pena più alta, invece, è stata inflitta a Giacomo Montefusco, ritenuto uno dei capi della sommossa. Per 25 imputati il giudice ha disposto l'assoluzione perché attraverso le foto e le riprese video non si è potuti arrivare ad una identificazione certa.

L’accusa è stata sostenuta dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e dai sostituti Francesca Miglietta e Maria Consolata Moschettini. La società Tap (Trans Adriatic Pipeline), che si è costituita parte civile in due dei procedimenti, sarà risarcita in sede civile. A presidiare l’area esterna dell’aula bunker in attesa della lettura della sentenza c'erano molti mezzi delle forze dell’ordine.

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