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Lecce, duplice omicidio fidanzati: tanti aspetti da chiarire

 
Alberto Nutricati

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Alberto Nutricati

Lecce, duplice omicidio: in un video la fuga del killer

È atteso per oggi in fatti il conferimento dell’incarico ai Ris di Roma di eseguire accertamenti tecnici sulle tracce biologiche

Lunedì 05 Ottobre 2020, 11:50

LECCE - Settimana decisiva per far luce sui tanti aspetti ancora poco chiari dell’omicidio di Eleonora Manta e Daniele De Santis, avvenuto il 21 settembre sera a Lecce per mano del presunto 21enne di Casarano Antonio De Marco, reo confesso dopo essere stato individuato ed arrestato in seguito all’abile indagine dei Carabinieri di Lecce.

È atteso per oggi in fatti il conferimento dell’incarico ai Ris di Roma di eseguire accertamenti tecnici sulle tracce biologiche e sulle impronte dattiloscopi lasciate da Antonio De Marco sul materiale sequestrato dagli uomini dell’Arma durante il pedinamento. Gli uomini del Reparto investigazioni scientifiche analizzeranno i profilattici usati da De Marco nel rapporto avuto con una escort e la banconota da 20 euro con la quale il giovane aveva acquistato un fumetto giapponese in un’edicola di Lecce.

Si attendono novità anche dalle analisi su computer, smartphone e pen drive sequestrati nell’appartamento di via Fleming, dove il reo confesso risiedeva. Lo scorso venerdì, infatti, la Procura di Lecce ha incaricato il consulente tecnico Silverio Greco. Sarà lui a condurre le analisi sui dispositivi informatici sequestrati.

Ancora al vaglio del collegio difensivo, composto dagli avvocati Andrea Starace e Gianni Bellisario, la richiesta di perizia psichiatrica per il loro assistito.

Unica novità, che tuttavia non riguarda le indagini, è l’intervento di Pippi Todisco, presidente Arcigay Salento. Todisco punta il dito contro chi tira in ballo, peraltro basandosi su non meglio specificate «sensazioni», l’orientamento sessuale del 21enne casaranese. «Leggiamo dalla stampa – dice Todisco – della presunta omosessualità dell’assassino, suggerita dalla “percezione” di un suo attuale coinquilino e venuta fuori in un’intervista a “Quarto Grado”. Crediamo che i giornalisti debbano raccontare quello che accade, lasciando fare agli inquirenti il loro lavoro. A domanda precisa, il comandante dei Carabinieri di Lecce ha già risposto che allo stato attuale non vi sono elementi per confermare o confutare questa affermazione. Per cui ci sembra fuori luogo un eventuale outing del coinquilino che nulla toglie alla statura criminale dell’assassino e nulla aggiunge, fino ad ora, alle indagini». Da qui la censura del presidente di Arcigay Salento: «Queste valutazioni – conclude Todisco – vanno fatte da chi di dovere. Vogliamo censurare anche l’idea secondo cui indicare l’assassino come appartenente a una certa minoranza possa in qualche maniera rassicurare l’opinione pubblica dei benpensanti a danno dell’intera comunità Lgbti+».

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