Al via fra le polemiche il test di accesso per la facoltà di Medicina a Lecce.
Non tanto per la difficoltà della prova (giudicata dalla maggior parte dei ragazzi piuttosto complessa) ma per un problema organizzativo: alcuni candidati sostengono di aver avuto dieci minuti in meno per consegnare l’elaborato, poichè il plico con le tracce non sarebbe stato consegnato per tempo. Dunque, un’ora e mezzo, invece di un’ora e 40 minuti, così come previsto da regolamento.
Lo racconta Stefano Re, 21enne leccese: «Io ho ricevuto le tracce dieci minuti dopo rispetto all’inizio della prova - spiega - non mi sembra giusto partire con un simile svantaggio. Del resto concorro con ragazzi di tutta Italia, che hanno avuto dieci minuti in più di me per rispondere alle domande. Fra l’altro i quesiti erano piuttosto impegnativi. Se non dovessi essere ammesso, sicuramente presenterò ricorso».
Anche Francesca, 23enne di Galatone, si lamenta per lo stesso motivo: «Quando il presidente della commissione ha dato il via, alle 12.08, non aveva modo di vedere che alcuni di noi non avevano ricevuto le tracce - spiega - Abbiamo fatto notare il problema e ci è stato detto che ci sarebbero stati dati dieci minuti in più. Ma alla fine ne hanno concessi soltanto due. Un ragazzo del mio settore ha discusso animatamente con un commissario e alla fine è andato via».
Secondo l’Ateneo salentino, invece, le cose sono andate diversamente.
«Lo svolgimento del test di accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia e in odontoiatria e protesi dentaria si è svolta in maniera regolare - dichiara il presidente della commissione esaminatrice, dottor Attilio Pisanò - Sette ragazzi hanno segnalato alla Commissione del proprio settore di aver avuto la prova in ritardo rispetto ai candidati degli altri settori. La Commissione ha garantito anche ai candidati di quel settore, come per gli altri 15 settori, il tempo di 100 minuti previsto dal bando ministeriale per svolgere la prova. In ogni caso, per trasparenza, la loro rimostranza è stata regolarmente messa a verbale».
Per il resto, dal punto di vista logistico, specialmente con riferimento alle misure anti Covid, tutto sembra essere filato liscio.
Circa 1.500 i candidati che ieri mattina si sono recati in piazza Palio, tutti rigorosamente muniti di mascherina e igienizzante. Nessuna fila, a parte quella inevitabile per il bagno, nè assembramenti. Si poteva entrare dalle 8.30 alle 11.30, i banchi erano singoli e distanziati. «Era tutto ben organizzato - commenta Eleonora Napoli, 18enne leccese - un quarto d’ora dopo aver superato il varco ero già al mio posto. La prova è stata abbastanza complessa, di difficoltà medio alta, ma mi ha aiutato molto frequentare i corsi di preparazione di test busters».