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Discoteche chiuse, parla l'amministratore del Praja Gallipoli: «Così finiamo sul lastrico». Silb: «I giovani sono capro espiatorio»

 
Redazione online

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Gallipoli, titolare discoteca accusa«I miei soci non rispettano la sicurezza»

Dopo la decisione del governo di chiudere le discoteche a livello nazionale

Domenica 16 Agosto 2020, 19:27

02 Marzo 2023, 16:33

LECCE - «Siamo diventati il capro espiatorio dei contagi in Italia anche se non è stato riportato nessun contagio in nessuna discoteca. I nostri dipendenti non riusciranno a raggiungere le giornate necessarie per avere la disoccupazione. Inoltre non vedo gli stessi provvedimenti di chiusura totale per bar, ristoranti e spiagge. Vediamo solo buio davanti a noi, spero si ricordino di aver messo un settore sul lastrico». Lo ha detto l’amministratore unico della discoteca Praja di Gallipoli (Lecce) Pierpaolo Paradiso commentando l’ordinanza di chiusura delle discoteche. La discoteca è stata al centro di polemiche dopo la serata del noto dj Bob Sinclair con le immagini di moltissimi giovani senza distanziamento.

«Le discoteche e i giovani sono un capro espiatorio», così con una nota della SILB parla Francesco Susca, imprenditore a cui fa capo Musica e Parole, una realtà del mondo del divertimento con una serie di attività con 550 dipendenti in tutta la Puglia. «Osserveremo pedissequamente la disposizione governativa, ma il governo deve fornirci degli aiuti concreti. Abbiamo dato una serie di anticipi e molti acconti sono stati già pagati, ma con questa decisione saltano tutti i contratti e le date stabilite per delle aziende chiuse da fine febbraio. Un danno economico evidente». «La speranza - prosegue Susca - è che gli acconti vengano restituiti e che i dipendenti (in particolare al Praja sono 200) ricevano un supporto tangibile, visto che si troveranno senza ammortizzatori sociali». «I comportamenti - si conclude nella nota - sono imputabili non al luogo bensì agli esseri umani, nelle discoteche come altrove».

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