L'ok della Prefettura era arrivato nelle scorse ore: vendita di un massimo di 2050 biglietti, controlli all'ingresso. Ma nel Salento le mascherine non sono obbligatorie, e in una serata in discoteca a ballare fino alle prime luci dell'alba, soprattutto i più giovani spesso e volentieri stanno «dimenticando» il distanziamento sociale. Ecco che quindi, come si vede dalle Instagram Stories dello stesso ospite della discoteca Praja di Gallipoli (Le), Bob Sinclar, la sua serata è andata a gonfie vele a livello di folla e divertimento, ma indubbiamente non è un buon esempio di precauzioni nell'ambito dell'emergenza sanitaria ancora in corso, e che sta vedendo intensificarsi il numero di contagi proprio nel Salento. E la polemica, soprattutto sui social, è inevitabile, specie quando si pensa che un evento come la festa patronale di Sant'Oronzo è stato cancellato, o la Fondazione Notte della Taranta ha preferito chiudere le porte del concertone. Per non parlare di tutta la musica live che si è praticamente fermata. Come citano alcuni commenti sul web, «Esistono sempre figli e figliastri».
ESPOSTO CODACONS - «Migliaia di giovani accalcati uno sull'altro e sprovvisti di mascherina": è per questo che il Codacons sottolinea in una nota l’intenzione di presentare un esposto alla Procura di Lecce sulla serata di ieri alla discoteca Praja di Gallipoli con il dj Bob Sinclar. Il Codacons chiede di accertare «la correttezza dell’operato di organizzatori e di chi ha autorizzato l’evento, e della stessa Regione Puglia», sottolineando che online «le immagini della serata di ieri testimoniano un assembramento assurdo presso il locale, con migliaia di giovani accalcati uno sull'altro e sprovvisti di mascherina. Una situazione di evidente pericolo sul fronte Covid legittimata sia dal Comitato per l’ordine e la sicurezza, che ha dato il via libera alla serata, sia dalla Regione Puglia, che ha dettato le linee guida su intrattenimento nei locali pubblici e spettacoli all’aperto, cui le discoteche si adeguano. Chiediamo alla Procura - aggiunge l’associazione - di accertare se, alla luce della grave emergenza sanitaria vissuta dal Paese, le disposizioni dettate dalla Regione siano adeguate e vadano nella direzione di tutelare i cittadini, o se al contrario possono costituire un pericolo sul fronte della salute pubblica».