Quello che sta per concludersi è stato un luglio tutt’altro che «caldo», non solo da punto di vista meteorologico, ma anche da quello turistico. Fortunatamente, si prevede una ripresa ad agosto, anche se il Covid lascerà certamente un profondo segno sulla stagione turistica in corso, tanto nell’entroterra quanto sulla costa.
«Luglio – commenta il presidente Federalberghi Lecce, Raffaele De Santis – non è andato molto bene, c’è stata una lieve ripresa dopo la metà del mese. Se andiamo a fare una media per tutto il mese, notiamo un calo del 35-40 per cento. Per fortuna, si prevede un buon agosto. Per tracciare un bilancio, però, dobbiamo aspettare fine agosto. Purtroppo, gli stranieri li abbiamo persi tutti. Ci auguriamo che con gli arrivi di settembre-ottobre possiamo recuperare. Per il resto, stanno andando bene agriturismo, seconde case, residence, un po’ meno bene gli alberghi, soprattutto per preoccupazioni legate alla sanificazione. Tuttavia anche gli hotel sono in netta ripresa».
A tal proposito, il presidente di Federalberghi invoca rigore nelle misure anticontagio.
«Invito tutti gli albergatori – aggiunge De Santis – ad attenersi scrupolosamente alle regole, dai controlli all’ingresso alla sanificazione, e ad evitare assembramenti. Sono norme che vanno rispettate seriamente, perché il vero anticovid siamo noi».
Lecce sembra aver risentito di più della crisi rispetto alle località balneari.
«Al netto dell’evento di Dior, il bilancio di luglio – commenta Andrea Montinari, presidente del gruppo Vestas Hotels – è negativo, avendo registrato nelle nostre strutture un 20-25 per cento di occupazione. Per agosto, la situazione è un po’ a macchia di leopardo, con richieste che arrivano per la fascia alta del mercato, sul 5 stelle, intorno al 25 per cento di occupazione. Un po’ meglio nella fascia media, dove viaggiamo ad oggi intorno a un 45-50 per cento. Parliamo esclusivamente di clientela è italiana, in particolar modo di prossimità, con qualche cliente del nord Italia. Per agosto, ci aspettiamo un po’ più di movimento sotto data, ma la stagione non decollerà. Molto dipenderà dai collegamenti. La mancanza di certezze su questo fronte frena la programmazione da parte del turista, che a volte sfrutta la possibilità della cancellazione gratuita proprio in base allo stato dell’arte sui collegamenti. Per quanto riguarda la sicurezza e le norme anticontagio, abbiamo adottato un nostro protocollo. I clienti sono tutti rispettosi, pretendono e ricercano questa sicurezza. A fronte di ciò, eccezion fatta per i momenti iniziali, non c’è molta preoccupazione».
L’assenza di clientela straniera è particolarmente avvertita anche sulla costa ionica.
«Per noi che viviamo di turismo straniero – dichiara Damiano Reale, presidente di Vivosa Apulia Resort – luglio non è stato facile. Da noi, il 40 per cento è composto da clientela straniera, che quest’anno è venuta completamente a mancare. L’abbiamo sostituita, ma solo in parte, con turisti italiani. A luglio non abbiamo mai raggiunto la capienza massima, che pure avevamo deciso di ridurre al 70 per cento per garantire il distanziamento. Forse ci riusciremo nelle settimane centrali di agosto. È un’annata molto difficile, soprattutto se a settembre continueranno a mancare gli stranieri. Non sono numeri soddisfacenti per una struttura come la nostra, ma siamo comunque stati aperti e abbiamo difeso il nostro nome».
Anche Reale segnala grande attenzione da parte della clientela nell’uso della mascherina negli spazi pubblici e nel continuo lavaggio delle mani, così come evidenza anche Attilio Caroli di Caroli Hotels.
«Da questo punto di vista – dice Caroli – la clientela è molto preparata. Rispetta le norme e si dimostra molto collaborativa, comprendendo il periodo. In realtà, viene già mentalmente preparata».
Peraltro, le strutture del gruppo Caroli sembrano aver risentito in misura inferiore della crisi.
«I numeri registrati a luglio – precisa – sono buoni e per la parte centrale del mese di agosto si prevedono numeri in linea con lo scorso anno. Vediamo cosa avviene a settembre e in autunno, quando dovrebbe riprendere ad arrivare la clientela straniera».