Racale - L’inchiesta sulla scomparsa di Mauro Romano potrebbe varcare i confini.
È questa l’ultima indiscrezione in merito alle indagini sul bambino di cui non si hanno più notizie dal 21 giugno del 1977.
Quel pomeriggio, infatti, Mauro è stato rapito e , forse, venduto ad una famiglia straniera. L’ipotesi della vendita del bambino, come detto più volte, sembra essere quella sulla quale gli investigatori si stanno concentrando maggiormente. E ora emerge un altro indizio: all’attenzione del pubblico ministero Stefania Mininni ci sarebbero alcuni documenti, risalenti ad una decina d’anni fa, relativi ad una corrispondenza fra un’autorità italiana e una straniera. Ma questo può far pensare che già una decina d’anni fa lo spunto investigativo della vendita del bambino c’era e poteva essere approfondito? Al momento impossibile saperlo, il Procura sulla vicenda vige il riserbo più assoluto.
Di certo le indagini vanno avanti a ritmo serrato. Anche perchè sembra che ogni giorno che passa si aggiungano ulteriori tasselli per ricostruire il mosaico di questa intricata vicenda. Forse gli ultimi sviluppi dell’inchiesta hanno smosso le coscienze di coloro che sapevano ma che hanno taciuto per tanto, troppo tempo. Sembra che negli uffici dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale si stiamo presentando spontaneamente per rendere dichiarazioni relative alla scomparsa di Mauro.
Al momento la Procura ha identificato due persone, entrambe di Taviano. Uno è il presunto rapitore del bambino: e cioè colui che quel pomeriggio lo avrebbe fatto salire sul suo Ape per poi portarlo via. Si tratta, secondo quanto trapela, di una persona molto vicina alla famiglia Romano e che nel corso degli anni ha sempre frequentato la loro casa, anche dopo il rapimento. E infatti mauro, salendo a bordo del mezzo, lo avrebbe chiamato confidenzialmente zio. Questo è quanto emerso dagli innumerevoli ascolti che gli investigatori hanno fatto in questi mesi. La novità degli ultimi giorni è che ora è stata identificata anche una seconda persona. Stavolta si tratterebbe di colui che ha nascosto il bambino la notte successiva al rapimento. Mauro sarebbe rimasto nascosto in un luogo isolato, non lontano da Castelforte. Prova ne sia che i cani molecolari, nel corso delle ricerche, trovarono vicino ad un trullo un pezzo di ovatta intriso di una sostanza narcotizzante. Ma di quel reperto ora purtroppo non c’è più traccia. Dunque, per gli investigatori Mauro non sarebbe stato ucciso, così come ipotizzato nel corso di questi anni, bensì venduto ad una famiglia facoltosa. E non è un caso che la scomparsa del bambino sia avvenuta proprio nel giorno in cui i genitori erano partiti per partecipare ad un funerale.