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Xylella, firmato decreto interministeriale: in arrivo 300 milioni di euro

 
Redazione online

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ulivi colpiti da xylella

Intanto la Coldiretti sollecita interventi che consentano agli agricoltori di espiantare gli ulivi infetti e reimpiantare sburocratizzando le procedure così come previsto dal Decreto Emergenze

Mercoledì 11 Marzo 2020, 10:28

16:01

LECCE - Coldiretti plaude al piano straordinario per la rigenerazione olivicola nel Salento e chiede tempi stretti per i decreti attuativi.
Dopo le osservazioni dell’Unione europea, è stato firmato il Decreto interministeriale con cui viene data attuazione al “Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia“, che destina 300 milioni di euro al Salento.
«Dare immediata e piena attuazione al piano con decreti attuativi e bandi ad hoc - commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - si tradurrebbe in una boccata d’ossigeno essenziale per le aziende agricole e gli agriturismi che stanno affrontando l’ennesima crisi economica a causa del Coronavirus. Il Piano di rigenerazione per l’area infetta del Salento - spiega - assegna maggiori risorse agli agricoltori con gli interventi compensativi sulle calamità naturali e sulla sottomisura 5.2 del Piano di sviluppo rurale e raddoppia i fondi a disposizione dei frantoi per consentire un’adeguata ripartenza e non è ipotizzabile alcun ritardo o rinvio, perché il Salento - ricorda - ha già pagato a caro prezzo gli anni di errori, incertezze e scaricabarile nella gestione della malattia».

ESPIANTO DEGLI ULIVI INFETTI - I dati di Coldiretti illustrano il disastro, con milioni di ulivi secchi, frantoi svenduti all’estero e ben 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’extravergine di oliva.
«Abbiamo bisogno di un impegno risoluto per salvare la filiera dell’extravergine – chiede Muraglia - consentendo agli agricoltori di espiantare e reimpiantare sburocratizzando le procedure così come previsto dal Decreto Emergenze, sostenendo i frantoi salentini in grave crisi di liquidità e accompagnandoli nel percorso di dismissione parziale o totale degli impianti e nella riconversione eventuale delle attività. Gli agricoltori - conclude - hanno bisogno di ricostruire il proprio futuro imprenditoriale, anche attraverso la diversificazione colturale».

Le piante trovate infette dall’inizio dell’ultimo monitoraggio raggiungono un totale provvisorio di 636, con gli ulteriori 117 olivi, 2 mandorli ed 1 oleandro risultati positivi alla Xylella fastidiosa, a seguito dei risultati delle analisi sul materiale vegetale raccolto nel corso dell’ultimo campionamento, mentre non è stato finanziato nel 2020 il piano di monitoraggio dell’insetto vettore. Per questo Coldiretti Puglia, con una lettera a firma del Presidente e Direttore regionali, Muraglia e Piccioni, hanno chiesto al Presidente della Regione Puglia Emiliano e al Commissario dell’ARIf Ranieri lo stato dell’arte degli espianti degli ulivi infetti, sollecitando il necessario rifinanziamento del monitoraggio degli insetti vettori e una opportuna comunicazione istituzionale che garantisca informazioni certe e univoche agli imprenditori agricoli dell’area contenimento e cuscinetto.
«Il fronte della malattia in Puglia - precisa una nota - è ancora molto ampio e la Xylella è tutt'altro che sotto controllo mentre l’insetto vettore, la sputacchina, ha già superato i primi stadi giovanili ed è ormai prossima a divenire insetto adulto in molte aree e terreni. Se fosse stata applicata per tempo e alla lettera la normativa comunitaria i focolai sarebbero stato estinti, piuttosto che risultare ad oggi ancora attivi, con piante malate che costituiscono fonte di inoculo e diffusione ulteriore della Xylella. Se le attività di espianto non saranno svolte con convinzione l’avanzata della Xylella è certa». Coldiretti ha anche offerto la collaborazione dell’Organizzazione «per una stretta alle attività di contenimento», suggerendo che siano le imprese agricole, «in possesso di requisiti e attrezzature specifiche, a poter svolgere le attività di espianto, funzionali al contenimento della malattia, alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura e al mantenimento dell’assetto idrogeologico, attraverso la costituzione di un apposito elenco in deroga al codice degli appalti».

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