LECCE - Medico in pensione dona un’abitazione all’Associazione Vento Nuovo per accogliere i familiari dei malati. Casa Moscati, questo il nome della residenza che ospiterà i familiari dei degenti fuori sede curati nelle strutture sanitarie del territorio. A tagliare il nastro, questa mattina, in occasione della sua inaugurazione ufficiale l’arcivescovo di Lecce Michele Seccia. Non è stato scelto a caso il periodo d’Avvento per l’inaugurazione della struttura. Si è inteso infatti suggellare un nuovo inizio, un balsamo dell’accoglienza per quelle persone in difficoltà che si trovano ad affrontare la malattia di un congiunto lontano da casa. Non è stato scelto a caso neanche il nome, che rimanda al medico santo, Giuseppe Moscati, il quale ha fatto della sua vita un incessante dono di sé agli infermi. Si trova in via Pascoli, civico 8, a San Cesario. È un villino indipendente non lontano dai grossi centri di cura.
È stato donato da Franco Nicolardi all’associazione Vento Nuovo. «Questa casa ci è stata offerta solo l’estate scorsa - precisa il diacono Carlo Mazzotta presidente di Vento Nuovo - ma abbiamo voluto inserirla subito nel circuito della solidarietà». Massimo due i nuclei familiari che si possono accogliere contemporaneamente perché sono due le camere da letto con servizi indipendenti a disposizione. Garantiti biancheria, colazione, uso di cucina, lavatrice e un veicolo senza conducente per agevolare gli spostamenti. Il periodo massimo di soggiorno è di 20 giorni «solo per consentire a più persone di usufruire di questa opportunità» precisa Mazzotta. Per accedere alla struttura basta presentare un certificato di ricovero «a prescindere dal reddito, non facciamo i conti in tasca alle persone. Chi fa richiesta comunque è in difficoltà» prosegue il diacono. Chi vorrà, potrà contribuire alle spese con un’offerta volontaria, assolutamente non obbligatoria, secondo lo spirito del medico santo Moscati che fuori dal suo studio aveva posto una cesta con su scritto: chi ha può donare, chi non ha può prendere. Vento Nuovo, guidata dal diacono Carlo Mazzotta e da Eugenio Moccia, ha iniziato l’attività nel sociale nel 2014 per i senza fissa dimora, dal 2017 anche per i richiedenti asilo, in convenzione con la Prefettura fino a giugno scorso. Tra gli altri progetti realizzati: “Casalverde” per la coltivazione di terreni finalizzata all’inserimento lavorativo di persone affidate dall’Ufficio Distrettuale di Esecuzione penale esterna dall’ottobre 2017; “Borgo in festa” per cene solidali all’interno dell’Istituto Penitenziario in collaborazione con l’Istituto Alberghiero “Presta Columella“.