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Redazione online
13 Agosto 2019
LECCE - Due dipendenti del Comune di Lecce e due gestori di altrettanti stabilimenti balneari sono stati denunciati dalla Guardia costiera, a vario titolo, per abuso in atti d'ufficio, falsita' ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, concorso in reato continuato ed abusiva occupazione di pubblico demanio marittimo. Gli imprenditori coinvolti, che gestiscono spiagge attrezzate sul litorale leccese, in particolare a San Cataldo ed a Spiaggiabella, hanno beneficiato di autorizzazioni comunali grazie alle quali e' stato possibile occupare una fascia di arenile ampia circa 2450 metri quadrati, di cui 880 metri quadrati a San Cataldo e 1544 metri quadrati a Spiaggiabella, in ampliamento dei rispettivi stabilimenti balneari e limitatamente ad un periodo di 30 giorni.
In tal modo la spiaggia occupata sarebbe stata sottratta di fatto all'uso pubblico. La contestazione mossa dalla Guardia costiera di Gallipoli è che le autorizzazioni sono state rilasciate in violazione delle disposizioni regionali in materia di
concessioni demaniali marittime temporanee di breve periodo. Di fatto questo tipo di concessioni può essere richiesto solo ed esclusivamente per lo svolgimento di manifestazioni sportive, musicali, feste patronali, fiere ed altre attività alle stesse assimilabili, e solo a tali scopi il Comune può rilasciare le relative autorizzazioni a fronte del pagamento di un canone. Inoltre, qualora vi siano fini di lucro, l'istanza di concessione deve essere oggetto di pubblicazione sull'Albo
comunale, ai fini dell'acquisizione di eventuali domande concorrenti o osservazioni da parte di terzi soggetti interessati.
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