«Lecce non è purtroppo una città accessibile ai diversamente abili».
Ne è convinto Arturo Baglivo, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Lecce, riprendendo il tema dopo la denuncia di Roberta Altavilla, presidente dell’Ordine degli Avvocati, sulle varie inaccessibilità che i disabili vivono (dai parcheggi, alle aule) per accedere al Tribunale.
«Marciapiedi stretti, non di rado occupati da pali, segnali e cartelloni pubblicitari, assenza di un’adeguata segnaletica sonora o luminosa - elenca Baglivo - Barriere architettoniche create dall’incuria di scivoli e marciapiedi. Una persona su una sedia a rotelle non può fruire liberamente della città e non può, ad esempio, fruire delle bellezze architettoniche. Sono solo alcuni esempi riscontrabili semplicemente osservando e vivendo la città dal punto di vista di un disabile. Lecce non è una città accessibile. Siano esse motorie o sensoriali, le disabilità rappresentano, nella nostra città, uno scoglio troppo spesso invalicabile per numerosi cittadini».
Da qui le proposte dell’esponente grillino, che parte da quanto già avviato: «L’istituzione di un Peba (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche) e l’istituzione di un Ufficio Peba, con la figura del Disability manager, sono state certamente un primo passo in direzione virtuosa - prosegue Baglivo - il nostro obiettivo sarà quello di garantirne il pieno funzionamento. Integrando nell’ascolto tutte le realtà cittadine e provinciali, che si occupano di disabilità, recependone le istanze. Ma qualsiasi Peba rischia di diventare inefficace, se non è accompagnato dall’ordinaria manutenzione di marciapiedi e strade. Lecce, sotto questo aspetto, sembra una trincea. Al riguardo è doveroso programmare interventi atti a preservare e conservare il piano stradale, marciapiedi e piste ciclabili, dall’azione aggressiva delle radici degli alberi e dal degrado degli agenti atmosferici. Le criticità attualmente presenti nel centro e nelle periferie - conclude Baglivo - devono essere eliminate per trasformare Lecce in una città accessibile, per tutti».