Sono 11.284 (6.045 per Presicce, 5.239 per Acquarica) gli elettori chiamati oggi a rispondere alla domanda «Vuoi tu l’istituzione del nuovo comune di Presicce-Acquarica derivante dalla fusione di comuni di Presicce e Acquarica del Capo?». Per lo «storico» referendum sulla fusione, i seggi sono aperti dalle 7 alle 23. Gli aventi diritto al voto di Presicce possono recarsi a votare nelle sette sezioni elettorali allestite nella scuola di via Tommaso Fiore; gli elettori di Acquarica, invece, potranno esprimere la loro preferenza nei cinque seggi della scuola di via Roma. Lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura della votazione; intorno a mezzanotte, dunque, si potrebbe già conoscere il risultato.
Sarà il «sì» o il «no» a vincere? E l’esito del voto sarà uguale in entrambi i Comuni? L’incertezza, mai come in queste ore, regna sovrana. Sia i favorevoli, sia i contrari alla fusione hanno svolto nelle ultime settimane un’accesa campagna referendaria, e ogni comitato ha portato a conoscenza della cittadinanza le sue ragioni. Per il fronte del «sì», la fusione è un’opportunità unica per la crescita del territorio, sia per il peso politico che il nuovo Comune andrebbe ad acquistare, sia per i finanziamenti (quasi 12 milioni di euro in 10 anni) destinati ai nuovi paesi nati da fusione. Il fronte del «no», invece, è convinto che la fusione sia una «scommessa al buio» che porterà perdita di identità, che l’intero processo sia stato realizzato senza il pieno coinvolgimento delle due comunità e che non ci sia certezza dei finanziamenti promessi. Se ad Acquarica, poi, l’intero consiglio comunale si è detto favorevole alla fusione, a Presicce una parte dell’opposizione è contraria.
La fusione si farà solo se in entrambi i Comuni vincerà il «sì». Altrimenti, non se ne potrà riparlare prima del 2023. In caso di vittoria del «sì», il consiglio regionale varerà il testo del disegno di legge 187 del 13 settembre 2018 e il nuovo comune di Presicce-Acquarica nascerà il 1° luglio 2019, piazzandosi, con i suoi quasi 10mila abitanti, al 26esimo posto nella classifica dei Comuni della provincia per popolazione. Fino alle elezioni del 2020, il nuovo ente sarà governato da un commissario straordinario, che sarà coadiuvato dai due sindaci uscenti, Riccardo Monsellato e Francesco Ferraro.