LECCE - Il Fondo infrastrutturale per il Turismo (Fit) della Cassa depositi e prestiti ha rilevato, per 23 milioni di euro, il complesso Blu Salento Village a Sant’Isidoro. Si tratta di un gigantesco complesso turistico nato a cavallo del 2000 durante il sindacato di Rino Dell’Anna. Si estende dalla litoranea (solo la strada provinciale divide la proprietà dalla spiaggia e dalla scogliera dove sorge la Torre cinquecentesca) fino all’entroterra. I suoi numeri, durante la stagione estiva, sono impressionanti: 303 camere e le suite, mille visitatori che si alternano settimanalmente, 170 dipendenti. La vendita del complesso non era inattesa dal management locale e dai dipendenti e fornitori, ma colpisce che ad acquistarlo sia stata la Cassa depositi e prestiti con un fondo specifico, nato da due anni per “favorire il processo di separazione della proprietà immobiliare dalla gestione alberghiera, meccanismo rodato nella grande economia del turismo internazionale e in grado di garantire un’alta qualità dell’offerta”. E questo è proprio uno di queste fattispecie. I costruttori ed ex proprietari, fondatori della società CdS Hotels, sono imprenditori di Lecce e Casarano che hanno costruito da zero il villaggio in un vasto terreno di latifondisti neritini individuato dal Prg con questa finalità. Poi, una quindicina d’anni fa, hanno dato in gestione la struttura alla Blu Hotels Spa, gruppo che ha questa mission gestionale con circa trenta strutture disseminate in tutta Italia.
La Blu ha rinnovato il contratto di gestione solo due anni fa per cui, anche con i nuovi proprietari, il sodalizio continuerà a lungo. «L’accordo con Cdp - spiega proprio il presidente di Blu Hotel, Nicola Risatti - premia il nostro lavoro di 25 anni. Cdp - prosegue - ha acquisito una struttura da 307 camere e 110mila presenze, che vale il 15% del nostro fatturato. La gestiamo dal 2004 e lo faremo per altri per 30 anni». Con i proventi dell’operazione i proprietari hanno ottenuto risorse per effettuare nuovi investimenti sempre nel Salento. Investimenti che sono già sotto gli occhi dei neritini: da tre anni CdS Hotels ha preso in affitto ed ha completamente ristrutturato il Gran Hotel Riviera, posto a metà strada tra le marine di Santa Maria al Bagno e Santa Caterina. Giuseppe Catella di Fit sottolinea l’interesse del fondo a «sostenere la catena con cui facciamo l’accordo». «Abbiamo un focus particolare sul Sud». Finora ha investito «110 milioni di euro e altri 140 sono stati messi a disposizione da Cdp per un totale di 250 milioni». Già rilevate sei attività ma ora cercano immobili in zone turistiche al Sud ma anche nelle città e sui laghi. Il Fit applica alle catene alberghiere un canone sostenibile, basato su diversi parametri come il fatturato e la redditività e lo fa a condizioni di mercato. E’ attivo dal 2016 e, dopo un anno di scouting, l’intero 2018 è servito per portare a termine l’affare del Blu Salento Village. Come si posizionerà, sul mercato turistico, Sant’Isidoro? Si sbloccherà la zona del Nord Africa, per anni ferma per la paura del terrorismo. “Questa nuova concorrenza – conclude Risatti - obbligherà l’Italia ad avere strutture in grado di sostenere la sfida, per poter offrire un prodotto adeguato per gli standard richiesti da clienti nordeuropei e italiani”. Blu Hotels appare l’interlocutore attrezzato con 25 anni di attività, 32 strutture dalla Val Senales (Bolzano) a Mazara del Vallo (Trapani), 3500 camere disponibili, oltre un milione di presenze e 3milioni di pasti serviti ogni anno, con 1445 dipendenti, saliti di 240 unità in tre anni. E una grossa “fetta” di questo impero del turismo è proprio qui, a Sant’Isidoro.