Ancora una rapina in casa. L’incubo si rinnova. Stavolta nel mirino di due malviventi armati e travisati sono finiti madre e figlio. Lui è stato anche colpito al volto ed ha rimediato la frattura del setto nasale. I malviventi sono poi fuggiti con un armadio blindato. Dentro c’erano 20mila euro, preziosi ed un fucile.
La violenta rapina è avvenuta mercoledì sera a Galatone, in via Vittorio Emanuele, una via del centro.
L’azione è stata fulminea. È durata pochi pochi minuti.
Chi ha messo in atto il colpo, probabilmente, conosceva le vittime, le loro abitudini e forse era a conoscenza anche del fatto che i due (lui, dipendente comunale di 50 anni, lei di 78 anni) avevano in casa la cassaforte e quella somma di denaro.
Tutto è cominciato poco dopo le 21.30 quando mamma e figlio hanno sentito bussare alla porta. L’orario non ha insospettito più di tanto i due. Ma quando l’uomo ha aperto la porta si è trovato innanzi due individui. Indossavano felpe; avevano i volti travisati da passamontagna di colore scuro; uno di loro impugnava una pistola (presumibilmente giocattolo). Il dipendente comunale è stato subito colpito con un pugno in pieno volto ed è rimasto tramortito; l’anziana, invece, è stata risparmiata.
Definiti i preliminari, i due malviventi si sono messi subito all’opera. Si sono mossi come se conoscessero gli ambienti e, soprattutto, sapessero dove andare. Così hanno raggiunto la camera da letto dell’abitazione dove c’era l’armadio metallico. Non avevano nè fiamma ossidrica né altro per forzare l’armadio. I rapinatori hanno sollevato l’armadio metallico e se lo sono portato via. Il bottino, come si diceva, è notevole. All’interno, infatti, c’erano un fucile da caccia (legalmente detenuto), munizioni e soldi, circa 20mila euro.
Un bel bottino. Sicuramente insolito per un colpo in abitazione. Agguantato il malloppo i due banditi sono fuggiti. Hanno raggiunto l’esterno e sono scappati a bordo di un’auto di colore scuro così come riferito da alcuni testimoni.
L’allarme è scattato subito. Una vicina ha sentito le urla provenire dall’abitazione confinante e ha allertato le forze dell’ordine. In via Vittorio Emanuele III sono arrivati i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Gallipoli insieme ai militari della stazione di Galatone.
Gli investigatori hanno raccolto le dichiarazioni delle due vittime subito dopo trasportate presso il vicino pronto soccorso dell’ospedale di Galatina.
L’uomo ha riportato la frattura del setto nasale. Ne avrà per 15 giorni. E’ stato dimesso così come la madre cui i medici hanno accertato un forte stato di agitazione guaribile in cinque giorni.
Nel frattempo i carabinieri hanno avviato le indagini per cercare di risalire ai responsabili. Sono state acquisite le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Dalla visione dei filmati potrebbero emergere elementi utili. Si indaga sulla microcriminalità attiva in zona. Ma si scava soprattutto per accertare in quanti fossero a conoscenza della somma di denaro custodita in casa.
