LECCE - Se ne è andata così Teresa Tramacere, 49 anni, di Squinzano, deceduta nel tardo pomeriggio di martedì in un letto del reparto di rianimazione dell’ospedale «Vito Fazzi» di Lecce.
Toccherà alla magistratura, adesso, accertare cosa sia realmente accaduto, e capire se qualcuno possa aver avuto un ruolo nel decesso della donna.
La salma si trova nella camera mortuaria del nosocomio, in attesa che il pubblico ministero di turno dia incarico al medico legale per l’autopsia. Intanto i carabinieri, su delega della Procura, hanno sequestrato tutta la documentazione relativa all’esame diagnostico al quale la 49enne si era sottoposta nella clinica Petrucciani.
Teresa Tramacere aveva problemi di obesità. Per questo aveva deciso di sottoporsi ad un intervento chirurgico presso l’ospedale Tatarella di Cerignola, per l’inserimento di un by pass gastrico. Fra gli esami preliminari, il medico aveva prescritto una gastroscopia.
L’esame è stato effettuato venerdì scorso, in un ambulatorio della clinica Petrucciani. Secondo quanto riportato dalla denuncia, dopo circa 20 minuti dall’ingresso della paziente, il marito della donna ha notato uno strano e frenetico via vai di personale medico e para medico nella stanza dove si trovava sua moglie.
Alla fine gli è stato comunicato che la moglie aveva avuto un arresto cardiaco, che la stavano rianimando e che a breve sarebbe stata trasferita al Vito Fazzi.
Giunta nel nosocomio in stato comatoso, la Tramacere non ha più ripreso conoscenza. I medici hanno poi informato i familiari che le sue condizioni di salute erano disperate e difficilmente recuperabili.
Martedì mattina, visti gli esiti degli esami, il personale del reparto di rianimazione ne ha dichiarato la morte cerebrale. Il marito è stato avvisato che nelle ore successive una commissione medica ne avrebbe valutato le condizioni, e se il quadro clinico fosse rimasto immutato sarebbero state staccate le macchine che la tenevano in vita. Cosa che poi è avvenuta nel pomeriggio.
L’avvocato Cosimo Miccoli, nominato dai familiari, ha poi presentato una denuncia nella caserma dei carabinieri di Squinzano, che hanno subito avviato le indagini. Oltre al marito, la signora Tramacere lascia due figli.