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Turisti in Salento, si cambia: target alto e più stranieri

 
Emanuela Tommasi

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Emanuela Tommasi

Turismo nel Salento

Il primo bilancio dopo l'estate 2018: «I forestieri aumentati del 10 per cento nei primi 7 mesi dell’anno»

Lunedì 24 Settembre 2018, 09:47

LECCE - Internazionale e di target alto: il turismo salentino comincia a prendere una nuova fisionomia. Lo dicono i dati regionali sugli arrivi e sulle presenze, per quanto ancora provvisori e parziali. Lo confermano gli operatori del settore, in una domenica (quella di ieri) che ha regalato sulla costa salentina una giornata tra le migliori della stagione estiva, sia sotto il profilo del tempo sia delle presenze al mare.

Proprio in spiaggia, sia lungo il litorale jonico sia adriatico, si notano ancora molti forestieri.
«La Puglia cresce - fa sapere l’assessore regionale all’Industria turistica e culturale, Loredana Capone - Cresce soprattutto la destagionalizzazione, il turismo straniero e quello di alta fascia, secondo gli obiettivi programmati, sui quali operatori e città si stanno impegnando. Ma mi sembra che ancora di più si può fare, perchè sono gli obiettivi che consentono sicuramente una maggiore qualità del settore e una maggiore incidenza sul pil del turismo come settore di sviluppo economico».
«Questo risulta confermato da tutti i dati che abbiamo ad oggi» aggiunge l’assessore Capone, precisando che, riguardo i dati su arrivi e presenze sono stati forniti dall’80 per cento delle strutture.
Comunque, ricorda l’assessore regionale, nei primi sette mesi dell’anno, secondo dati provvisori e parziali, è stato registrato un aumento del 10 per cento sia degli arrivi sia delle presenze degli stranieri. In lieve calo, invece, gli italiani, con meno 2,2 per cento degli arrivi e meno 0,8 per cento delle presenze.

In totale, c’è stato un aumento dell’1,5 per cento degli arrivi e un più 1,9 per cento delle presenze rispetto allo steso periodo dell’anno scorso. Non solo. «Abbiamo registrato ben 2,3 punti percentuali in più del tasso d’internazionalizzazione dell’incoming» aggiunge Loredana Capone.

Ma, lungo la costa, qualche flessione c’è stata. Un dato già anticipato nei mesi scorsi dagli stessi imprenditori balneari. «Dopo un mese di giugno eccezionale - dice Vito Vergine, presidente di Sib-Confcommercio, titolare delle “Maldive del Salento” - c’è stato un calo ad agosto. Soprattutto c’è stato un calo delle presenze nelle strutture ricettive nelle località di mare in favore dei centri storici dell’entroterra. I turisti sono stati spinti a preferire i paesini - ritiene Vergine - probabilmente anche a causa dai prezzi eccessivi e dall’inadeguatezza delle abitazioni della fascia costiera».
D’altra parte, aggiunge, «questo lo abbiamo sempre detto, così come abbiamo sempre auspicato un ridimensionamento delle presenze ad agosto, fino ad ora sempre sbilanciato rispetto agli altri mesi estivi che, così, finiva per incidere negativamente sull’intero assetto ambientale, strutturale, sociale del territorio».

«Come dare torto a chi sceglie di soggiornare nei piccoli centri - considera ancora - dove gli affitti costano meno rispetto al mare e si vive meglio il rapporto con il territorio? Si ha la sensazione di una maggiore autenticità, per esempio, facendo colazione al baretto in piazza piuttosto che in spiaggia o in albergo».
Il rappresentante degli imprenditori balneari di Confcommercio - circa 170 - non dimentica che è stata un’estate impegnativa sulle spiagge, soprattutto quelle del versante jonico, tra sigilli, chiusure, divieti. «Se vogliamo essere destinazione turistica dobbiamo rientrare nelle regole - è l’auspicio - e invertire le consuetudini negli uffici pubblici e nei servizi: ad agosto, se vogliamo offrire la qualità, bisogna lavorare».

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