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Sanzioni agli ambulanti, il sindaco di Racale dice no a Salvini

 
Sanzioni agli ambulanti, il sindaco di Racale dice no a Salvini

Matteo Salvini

«Ministro Salvini, le scrive un sindaco di un piccolo paese del Salento. Le scrivo per dirle che io i miei vigili non li manderò a pattugliare le spiagge ed a sanzionare i venditori ambulanti». Inizia così la lettera aperta che Donato Metallo, sindaco di Racale, indirizza al leader leghiste e titolare del Viminale

Domenica 29 Luglio 2018, 16:46

30 Luglio 2018, 17:56

RACALE - «Ministro Salvini, le scrive un sindaco di un piccolo paese del Salento. Le scrivo per dirle che io i miei vigili non li manderò a pattugliare le spiagge ed a sanzionare i venditori ambulanti». Inizia così la lettera aperta che Donato Metallo, sindaco di Racale, indirizza al leader leghiste e titolare del Viminale.

«Non li manderò perché i miei vigili hanno altro da fare, più importante, più giusto. Sono lì a prevenire i reati ambientali, grandi e piccoli, sono lì a fornire aiuto a cittadini e turisti, sono lì a mandare via i parcheggiatori abusivi (quasi sempre italiani ed affiliati alla malavita), sono lì a evitare incidenti, a salvare vite umane. Sono lì - prosegue Metallo - a spiegare l’importanza di un casco ed a accompagnare un ragazzo sano e salvo dai genitori che forse saranno svegliati di notte ma che capiranno ed apprezzeranno. I miei vigili molto spesso sono ragazzi che lavorano solo per 18/24 ore alla settimana, sono quelli che tra mille difficoltà portano avanti famiglie ed hanno figli piccoli da crescere, sono uomini e donne che fanno sacrifici e capiscono il concetto di bisogno e difficoltà, non li manderò a fare la guerra ai poveri, la guerra fra poveri non ci appartiene, abbiamo sempre diviso il tozzo di pane e versato il vino, messo una sedia di più a tavola».

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