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Il caso Sacco e Vanzetti: dibattito alla Camera

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

Il caso Sacco e Vanzetti: dibattito alla Camera

La macchina del tempo della «Gazzetta»

Pugliese uno dei due condannati a morte in Usa: la questione è riportata sul «Corriere delle Puglie» del 21 marzo 1922

Lunedì 21 Marzo 2022, 10:15

Èil giorno in cui a Roma si discute il caso di Sacco e Vanzetti. L’intero dibattito parlamentare, svoltosi il giorno prima alla Camera dei deputati, è riportato sul «Corriere delle Puglie» del 21 marzo 1922. Tra le interpellanze più rilevanti c’è quella presentata dell’on. Mucci al Ministro degli Esteri Schanzer: riguarda il caso Sacco e Vanzetti.
Leone Mucci, deputato socialista di San Severo, si è battuto strenuamente per sollecitare l'intervento istituzionale italiano in difesa dei due anarchici condannati a morte negli Stati Uniti nel 1921. Nicola Sacco, nato a Torremaggiore, in provincia di Foggia, è stato accusato, insieme al piemontese Vanzetti, di aver ucciso una guardia e un cassiere nel corso di una rapina nel Massachusetts. Appare subito chiaro all’opinione pubblica, non solo italiana, che si tratta di un processo politico, svolto in un clima d’isteria xenofoba. A fianco dell’odio per lo straniero, dopo la Grande guerra si era scatenata negli Usa una diffusa «paura dei rossi»: si temeva che l’ondata di scioperi in atto provocasse una rivoluzione sul modello di quanto accaduto in Russia nel ‘17. Mucci, in questo che non sarà il suo ultimo intervento sull’argomento alla Camera, auspica che l’Italia operi affinché non venga eseguita la condanna a morte dei due connazionali. Il processo non si è svolto con imparzialità, sostiene il deputato, non si è tenuto conto di testimonianze di alcune persone, solo perché italiane: si è voluto insomma punire la propaganda politica che i due facevano negli Stati Uniti, con l’imputazione di un reato mai commesso. Il Sottosegretario agli Esteri Tosti di Valminuta, leggiamo sempre sul «Corriere», risponde all'interpellanza assicurando il massimo impegno delle autorità diplomatiche nella difesa di Sacco e Vanzetti. Non basterà: la sentenza sarà eseguita il 23 agosto 1927.
Un altro titolo riguarda la città di Andria , che si rivela essere in Puglia epicentro dei furti di bestiame. L’abigeato è tra i reati più remunerativi, si legge sul «Corriere» del 20 marzo, in quanto garantisce impossibilità di identificazione e, quindi immunità. Non stupisce che sia Andria ad avere questo primato: «i focolai d’infezione sono proprio nelle grandi città, ove accanto alle forze produttive, vi sono nuclei di parassiti che vivono percorrendo le vie del vizio», scrive amaro il cronista. Lungo l’elenco dei sequestri di animali, effettuati dalle forze dell'ordine: cavalli, muli e asini, spariti dalla contrade, vengono ritrovati nelle abitazioni dei ladri. Il vice commissario di Pubblica Sicurezza ha disposto più frequenti perlustrazioni nelle campagne della provincia.

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