L'operaio morto, che ha battuto con violenza la testa, si chiama Domenico Cagnina, dipendente della ditta Marini che aveva in appalto dall'Enel alcuni lavori nella centrale di Termini Imerese. Nel momento dell'incidente, da quanto si apprende, sul posto c'era anche il figlio dell'operaio. A terra è stato trovato un casco, ma non è certo che lo indossasse al momento della caduta.
L'operaio morto stamattina avrebbe concluso oggi il suo lavoro nella centrale Enel di Termini Imerese. Domenico Cagnina lavorava per conto della ditta Marini di Messina e, secondo quanto si apprende, era stato assunto con un contratto a termine che sarebbe scaduto alla fine dei lavori alla cosiddetta pompa alimento della centrale, in manutenzione da un paio di settimane. Anche il figlio di Cagnina lavorava con il padre.
Sul luogo sono interventi carabinieri e poliziotti, che stanno eseguendo i rilievi. Sotto shock i colleghi di Cagnina, che non riescono a spiegarsi come sia potuta accadere la tragedia. L'operaio, infatti, è caduto da un ponteggio alto appena 2 metri e 80 centimetri, ma aver battuto la testa gli è stato fatale. Il casco di Cagnina è stato trovato accanto al corpo, ma potrebbe essergli caduto prima dell'impatto.