Quei ventitrè minuti complessivi di vuoto di energia elettrica nei computer che gestiscono i dati per il volo strumentale (Ifr, Instrument Flight Rules) nel centro regionale di controllo del volo di Milano Linate hanno provocato ritardi anche di ore e disagi alla circolazione aerea.
E adesso anche lo sconcerto per un guasto che si è ripetuto quando nessuno più poteva aspettarselo, e quando era già stato deciso di aprire un'inchiesta interna. Secondo voci raccolte in ambienti sindacali e non confermate, il guasto della mattinata si è verificato mentre era in corso una manutenzione dell'impianto di riserva, e avrebbe bloccato anche molte delle frequenze radio che vengono utilizzate per le comunicazioni coi piloti in volo.
L'Enav ha garantito che non ci sono stati rischi, invece. Nè pericoli di alcun tipo, perchè sono immediatamente entrati in funzione i sistemi di back up che recuperano tutti i dati salvati. Ma anche se, per una qualche ragione, l'occhio dei radar fosse rimasto spento per ore, tutti gli aeromobili in volo sarebbero rimasti entro ampi parametri di sicurezza. Quelli che devono atterrare possono farlo (l'ultima fase del volo è gestita dalla torre di controllo dell'aeroporto e anzi, facendolo snelliscono il traffico). Quelli a terra invece, restano a terra finchè non si possono reinserire nel sistema i dati del loro piano di volo. Ed ecco spiegati i ritardi, anche di un'ora e mezza, che si sono verificati stamattina negli aeroporti del nord ovest (Torino, Malpensa, Linate, Orio al Serio, Bologna) e i cui riflessi sono arrivati anche a Roma Fiumicino.
Erano le 9.25 quando si è verificata la mancanza di corrente ai computer, un momento di traffico medio, l'ora di punta del mattino era appena trascorsa. Nel cielo della regione aerea del nord ovest gestita da Milano controllo (una delle quattro del territorio nazionale, le altre sono a Padova, Roma e Brindisi) erano in volo una cinquantina di aerei, mentre una trentina si accingevano a partire. In queste situazioni - spiegano gli addetti ai lavori - almeno due controllori continuano ad accompagnare ognuno dei velivoli fuori dalla zona di loro competenza, senza nessun problema. Questo perchè quando si autorizza un aereo a compiere una porzione di volo della propria rotta, quello spazio è già stato calcolato sicuro. Per attraversare l'intera regione gestita da Milano un velivolo impiega dai 18' ai 20'. Dopo circa mezz'ora quindi, anche perdurando la limitazione, si può inserire nuovo traffico.
La regione aerea interessata al breve black out di questa mattina ha anche dei confini internazionali: a nord con Ginevra traffico e Zurigo controllo, a ovest con Marsiglia controllo. In ogni caso i voli che attraversano la zona transitando nelle cosiddette aerovie superiori, ad una quota oltre i 29.000 piedi (circa 8.550 metri), sono gestiti da Roma controllo, a Ciampino. Il traffico a Malpensa è ripreso alle 10.40 e a Linate alle 10.55. Nello scalo intercontinentale sono rimasti fermi 90 voli. Ne sono stati cancellati 7 in arrivo, 11 in partenza. 5 sono stati dirottati di cui 4 successivamente riportati a Malpensa.
Disagi si sono verificati anche all' aeroporto di Torino Caselle e di Orio al Serio.
Quando, a sorpresa, il guasto si è ripetuto erano le 18.25. Stavolta il black out è durato 20 minuti. Il primo aereo a Linate si è mosso alle 19, ma naturalmente anche questa volta ci sono state ripercussioni sui voli a causa dei rinvii a catena soprattutto nelle partenze, e con alcuni annullamenti in partenza da altre destinazioni. L'Enav ha infatti disposto di applicare «procedure cautelari per garantire i massimi standard di sicurezza». Sono procedure che costringono a rallentare ancora di più i movimenti: un decollo o un atterraggio ogni 3 minuti.