Definitivo il sì al disegno di legge sull'Autonomia: poco prima delle 8 di stamattina 19 giugno la Camera dei deputati, dopo una lunga maratona notturna durata 14 ore, ha approvato il provvedimento con 172 sì, 99 voti contrari e 1 astenuto.
Lo sprint decisivo dell'autonomia è partito nel pomeriggio di martedì 18, con la richiesta di inversione dell'ordine dei lavori avanzata dalla Lega per discutere subito il disegno di legge. La sospensione di un paio d'ore per permettere ai parlamentari delle opposizioni di aderire alla manifestazione in piazza Santi Apostoli contro le riforme, poi lo scatto del centrodestra: poco prima delle 23 su richiesta di Tommaso Foti (FdI) viene convocata la riunione dei capigruppo. L'Aula vota per la seduta fiume con la maggioranza determinata a non cedere neanche un minuto ai rivali: si è così andati avanti ad oltranza fino al voto finale.
In mattinata, dopo il voto definitivo, foto di gruppo con bandiere regionali per i deputati leghisti che hanno posato con Roberto Calderoli nel cortile di Montecitorio mostrando le bandiere di Veneto, Lombardia, Piemonte, Romagna e Calabria. La seduta si è chiusa con i deputati M5s che cantano l'inno nazionale, sventolando i tricolori che molti tenevano al collo.
«Più Autonomia, più coesione, più sussidiarietà. Ecco i tre cardini del disegno di legge sull'Autonomia differenziata approvato alla Camera. Un passo avanti - afferma la premier Giorgia Meloni in un post pubblicato sui social - per costruire un'Italia più forte e più giusta, superare le differenze che esistono oggi tra i diversi territori della Nazione e garantire gli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni sull’intero territorio. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini».