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Poste Italiane, gli sportelli digitali in 7mila piccoli Comuni

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

Poste Italiane, gli sportelli digitali in 7mila piccoli Comuni

Nei «nuovi» uffici certificati, atti e servizi ai cittadini con pochi clic

Martedì 31 Gennaio 2023, 12:59

L’ufficio postale come il campanile, il medico di base o il municipio. Dai servizi digitali, all’Internet veloce, alla ricarica elettrica, ai certificati. I 147 abitanti di Celle (Foggia) o i 220 di San Paolo Albanese (Potenza) non si sentiranno più italiani di serie B e non dovranno fare maratone per chiedere una nuova carta di identità, un certificato di pensione o rinnovare la patente. Ma avranno una Casa digitale, uno «Sportello unico», dove poter rivolgersi ogni giorno grazie a Polis, il progetto di Poste Italiane – 1,2 miliardi, di cui 800 del Pnrr – presentato ieri mattina alla «Nuvola» di Roma alla presenza del Presidente della Repubblica, salutato da oltre 5mila sindaci dei 7mila comuni al di sotto dei 15mila abitanti (il 40% della popolazione nazionale) in cui avverrà una vera e propria rivoluzione. Insomma, stop levatacce o permessi al lavoro per avventurarsi in pellegrinaggi da questo a quell’ufficio pubblico per chiedere un certificato, il codice fiscale, il passaporto, il rinnovo della patente, un atto del Catasto, il casellario giudiziario o un documento per la pensione. Tutto sarà possibile con pochi clic su un totem o semplicemente rivolgendosi allo sportello. Polis diventerà un fronte office unico per l’erogazione dei servizi della Pubblica amministrazione (Inps, Agenzia delle Entrate, Inail, Ministero Infrastrutture, Ministero della Giustizia e Ministero dell’Interno) accelerando così la digitalizzazione del Paese ma soprattutto favorendo la coesione economica. Anche spedire un pacco 24 ore su 24 e prelevare contanti, diventerà una operazione normale anche per chi vive nei piccoli centri di poche centinaia di anime. Far sentire vicino chi oggi è lontano, ridurre quel vuoto che oggi interessa una larga fetta dei piccoli comuni l’obiettivo di «Polis» ma soprattutto «garantire a tutti i cittadini indipendentemente da dove vivono e da dove lavorano lo stesso identico diritto ad accedere ai servizi in maniera semplice e veloce, una sola Italia per diritti uguali per tutti», ha chiosato il Premier Giorgia Meloni intervenendo all’evento con quasi tutto il Governo, in occasione dei suoi primi 100 giorni alla guida del Paese.

Nel progetto «Polis» rientra anche «Spazi per l’Italia», iniziativa che punta alla realizzazione di spazi di co-working con oltre 250 location (immobili messi a disposizione da Poste italiane) in cui saranno attivate oltre 10mila postazioni di lavoro. Gli spazi diventeranno un punto di riferimento per studenti e lavoratori che opereranno sempre più in maniera smart e avranno bisogno di luoghi di socialità. «Polis ha l’ambizione di semplificare la vita di quei cittadini, riducendone al minimo i disagi grazie alle soluzioni digitali» ha detto l’ad di Poste, Matteo Del Fante, che na he approfittato per dare qualche numero sulla sua gestione (raddoppio degli investimenti e del margine operativo lordo), performance che potrebbero vedrebbero favorito per una riconferma nell’incarico in vista del prossimo spoil system.

In Puglia e Basilicata il fenomeno della «distanza» tra pubblica amministrazione e cittadini passa dai centri isolati del Subappennino dauno a quelli più nascosti dell’entroterra salentino per finire ai borghi delle Dolomiti lucane. In Puglia la rivoluzione coinvolgerà 190 comuni su 257, in particolar modo il Salento (88 i comuni della provincia di Lecce interessati) e la Capitanata (53 quelli del Foggiano) che presentano un alto indice di centri piccoli dove manca un avamposto dello Stato. In Basilicata, invece, la parte del leone la fa la provincia di Potenza con 98 comuni coinvolti nel progetto unitamente ai 28 della provincia di Matera (126 complessivamente).

I tempi. I primi 40 uffici postali ispirati al nuovo concept” sono già pronti da Nord a Sud (nessuno in Puglia per ora, in Basilicata a Bernalda), altri 230 sono in fase si realizzazzione ed entro fine anno saranno cantierizzati i lavori per 1500 uffici secondo un cronoprogramma che prevede il collaudo dei circa 7mila uffici entro la fine del 2026, scadenza fissata dal Pnrr. «Polis», dunque, sarà anche un punto di riferimento per la coesione sociale poiché saranno allestiti all’esterno spazi a disposizione della collettività per eventi di culturali.

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