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Emiliano a candidati Pd: «No a rapporti con Renzi-Calenda. M5s? Unico alleato possibile»

 
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Michele Emiliano

Il governatore della Puglia: «a tutti chiediamo chiarezza»

Venerdì 09 Dicembre 2022, 14:07

17:21

BARI - Nel Pd ci sono «due candidature di grande rilievo, oggi il partito in Puglia si riunisce per discutere. La Puglia ha una sua storia, ha una sua maggioranza di governo chiara. Quindi noi dobbiamo chiedere ai candidati di essere altrettanto chiari, questo è un punto fondamentale». Lo ha detto il governatore della Puglia, Michele Emiliano, a margine di un incontro del Pd che si è tenuto a Bari in vista dei congressi nazionale e regionale. Domani parte da Bari il tour del governatore dell’Emilia-Romagna e candidato alla segreteria nazionale del Pd, Stefano Bonaccini. «In Puglia abbiamo un rapporto solido e leale e anche di amicizia con i militanti del M5S, su questo punto bisogna essere chiari: gli unici alleati possibili in questa fase sono quelli del M5S. Il fronte del progresso in Italia è fatto da Pd e M5S, su questi argomenti bisogna essere chiari».

«Abbiamo subito di recente un attacco molto violento da parte dei soliti Calenda e Renzi. La storia di queste due persone si è formata dentro il Pd, si sono fatti eleggere con il Pd, dopodiché hanno creato l’avversario principale del Pd. I candidati» al Congresso del Pd «devono chiarire che con queste persone non possiamo avere nulla a che fare, né ora né mai. Questo elemento è centrale»: lo ha detto Michele Emiliano, governatore della Puglia, a margine di un incontro a Bari del Pd pugliese in vista del congresso nazionale e quello regionale. «Sono tutti contenti del fatto che Fabiano Amati e Ruggiero Mennea sono andati via» dal Pd, «non ce n'è uno che si sta preoccupando di questa cosa». Lo ha detto Michele Emiliano, governatore della Puglia, a margine di un incontro a Bari del Pd pugliese in vista del congresso nazionale e quello regionale, dopo il passaggio dei due consiglieri regionali in Azione e la formazione di un gruppo in Consiglio. Nei giorni scorsi Emiliano ha fatto sapere che i due consiglieri ex Pd sono fuori dalla maggioranza assieme a Clemente, passato dai Popolari con Emiliano in Azione. «Erano anni - ha aggiunto Emiliano - che pe farsi notare, come hanno fatto Calenda e Renzi, creavano conflitto nel gruppo Pd. Aver liberato il Pd da queste due presenze contradditorie credo che abbia fatto tirare a tutti un sospiro di sollievo. Le regole interne del Pd sono molto complesse, per essere espulsi dal gruppo del Pd c'è una procedura molto complessa, i due Amati e Mennea hanno facilitato il sollievo del Pd».

«La questione meridionale» nel Pd «deve essere centrale», «abbiamo il dovere» di porla «essendo una grande parte del Pd nazionale»: ha aggiunto il governatore della Puglia, a margine di un incontro a Bari del Pd pugliese in vista del congresso nazionale e quello regionale. «Al nord - ha aggiunto - il Pd non gira bene e persino nelle regioni tradizionalmente di sinistra fatica ad andare avanti. Quindi, il documento che stiamo preparando con il presidente De Luca sulla questione meridionale è centrale e riprende pari pari il programma del Pd nelle ultime elezioni, diciamo la carta di Taranto, chiamiamola così». «Il congresso» del Pd «non può essere la somma di posizionamenti, deve fare scelte politiche, quindi adesso sentiremo il parere di tutti. Bisogna parlarsi, domani saluteremo Bonaccini con Antonio Decaro e sentiremo cosa ha da dire e in che modo cercherà di dare una svolta al Pd». «Bisogna sentire - ha concluso Emiliano - cosa hanno da dire i candidati e come pensano di dare finalmente peso a una storia che in Puglia è prestigiosa e importante e che deve proseguire».

LA REPLICA DI AMATI

«Nel gruppo Pd non troverai un solo collega disposto a sottoscrivere le tue parole di gioia, a meno che non minacci» per la nostra fuoriuscita dal Partito democratico. Così Fabiano Amati, commissario pugliese di Azione e consigliere regionale, replica alle parole del governatore Michele Emiliano che stamattina ha detto: «Sono tutti contenti del fatto che» Fabiano Amati e Ruggiero Mennea «sono andati via" dal Pd, «non c'è uno che si sta preoccupando di questa cosa». «Siccome sono veri amici - prosegue Amati - hanno chiamato per manifestare dispiacere e distanza dai tuoi metodi. Comincia piuttosto a occuparti dei guai delle persone».

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